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giovedì 27 maggio 2010

Numero chiuso

Ho letto oggi un articolo sul Corsera sulla maturità: per accedere a questo esame gli studenti non devono avere insufficienze in pagella. Le alternative, scrive l'articolista, sono due: o una vera e propria strage (con non ammessi al 35%) o un bel calcio nel sedere e 6 politici a go-go. Si è parlato tanto dei tagli alla scuola pubblica e nessuno ha paventato la soluzione più semplice e logica: togliere questo esame. La maturità non serve a nulla. Tantomeno oggi, nell'era dell'I-phone. Le tracce delle versioni e dei compiti di matematica compaiono on-line ben prima dell'inizio degli esami. Una prova del genere poteva avere un senso 30 anni fa, non oggi. Senza contare che ci sarebbe un notevole risparmio anche per i fondi pubblici, che non dovrebbero stipendiare le commissioni esterne. Che si prenda 60 o 100, conta ben poco. Chi ha studiato trarrà maggiori benefici di chi non lo ha fatto, chiaro. Ma non può essere un esame strutturato in questo modo a delineare chi va avanti o si ferma. A fine anno si traccia un bilancio: se sei sufficiente ti diamo il diploma, altrimenti ripeti. Mi sono ricreduto, invece, sul post liceo. Io, da sempre schierato contro le cd. facoltà a numero chiuso ritengo, invece, che questo criterio di selezione sia il più equo. E chi finisce la sua facoltà ha garantito un posto di lavoro. Medicina, selettiva all'ingresso, permette ai suoi studenti di avere una prospettiva lavorativa immediatamente. Anziché ciondolare tra un part time e uno stage non retribuito. L'istruzione deve diventare una cosa seria. Cominciamo a tagliare il futile e a ridisegnare ciò che non va.
al.ba.

mercoledì 26 maggio 2010

Case fantasma

Signore e signori, ecco l'ultimo effetto speciale: le case fantasma. No, non siamo a Cinecittà, nè, tantomeno, ad Holliwood. Non si tratta di un effetto speciale, ma di un classico problema all'italiana. Il ministro Tremonti ha avviato un'indagine da cui è emerso che esistono circa 2 milioni (!!!) di immobili dei quali non v'è traccia agli Uffici del Catasto (per la cronaca comandano Campania, Lazio e Puglia). E per i quali, ovviamente, nessuno paga un Euro di tasse. Bene, li abbiamo scoperti e ora gliela facciamo pagare! direte voi, poveri ingenui. La mossa da grande stratega è, invece, la seguente. Vi abbiamo beccato e ora facciamo un bel condono edilizio. Ma come? Uno si fa una casa abusiva, non la denuncia, evade il fisco, lo scopri, e cosa fai? Anziché punirlo, gli fai un condono! Esopo, alla fine delle sue fiabe, individuava sempre una morale. Eccola: fai quel cazzo che ti pare, in Italia te lo puoi permettere.
al.ba.

lunedì 24 maggio 2010

sTREpitosa!

Tre. Come i tituli conquistati. Tre, come le finali che restano nel 2010 per completare un leggendario grande slam. Tre, come le Coppe Campioni in bacheca. Tre, come le M simbolo di un trionfo: Moratti, l'ideatore; Mourinho, lo stratega; Milito, il finalizzatore. Nessuno mai, in Italia, aveva saputo fare tanto. Non ci sono più parole né aggettivi per descrivere questa Inter. Leggendaria, mostruosa, gigantesca. Un trionfo pulito, nitido, netto, dopo aver affrontato le più forti. Senza macchia, in perfetto stile Inter. Con polemiche e dichiarazioni un po' fuori luogo. Di nuovo, in perfetto stile Inter. Ma dopo un anno così, va bene tutto. Si dice che il 3 sia il numero perfetto. Davvero, oggi, non mi sento di dissentire.
al.ba.

martedì 4 maggio 2010

Tutto normale

A tutti, in fondo, sta bene così. Che ci siano polemiche su polemiche per ogni episodio. Alzi la mano, con la massima sincerità, il tifoso della Roma che a parti rovesciate avrebbe voluto battere l'Inter, consapevole del vantaggio acquisito dalla Lazio. Il calcio è questo. E' tifo e anti-tifo. Basta andare su facebook per vedere che i tifosi di Milan e Juve tifavavano Barça durante le semifinali di Coppa e ora, improvvisamente, si sono scoperti bavaresi. Ed è giusto che sia così. Ho visto Lazio-Inter domenica e non ho trovato differenze con la Lazio del 5 maggio 2002. L'unica squadra davvero cambiata era proprio l'Inter: intimorita otto anni fa, consapevole dei propri mezzi e della propria forza due giorni fa. Ha vinto l'Inter. I biancocelesti hanno fatto poco per passare, è vero, ma non hanno volutamente perso. D'altra parte è così, con l'Atalanta praticamente morta, perché mettere la gamba? Perché sudare sette camicie, se in fondo non serve? Non mi sembra scandaloso! Affrontare il Livorno oggi è senza dubbio più semplice di qualche mese fa. Le motivazioni possono rendere forte una provinciale e vulnerabile una big. E' stupido stupirsi. D'altro canto, Totti, con i suoi plateali gesti anti-laziali, pensava davvero di aver facilitato le cose ai suoi? E Mughini, quel genio che a Controcampo si è augurato che la Lazio possa marcire in Serie B, pensa che sia questo il modo migliore per stemperare i toni? Chiudo. Dicendo che tutto il mondo è Paese e il calcio è lo sport più amato anche per queste ragioni. Gerrard con un retropassaggio d'antologia ha permesso al suo Liverpool di perdere contro il Chelsea, ora ad un passo dal titolo a detrimento dell'odiatissimo United. Piqué, Busquets e il Barça hanno osteggiato in tutti i modi (anche con qualche mezzuccio) l'Inter dentro e fuori dal campo in occasione della semifinale del Camp Nou. Non ci vedo nulla di strano o grave. Tutto normale. In fondo ci piace così.
al.ba.