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sabato 25 giugno 2011

Caro Pres, dagli fiducia

Siccome sono un tifoso vero comincio subito col dare il benvenuto al nuovo mister, Giampiero Gasperini. Ammetto che il suo Genoa mi piacesse molto, ma ammetto altrettanto che non è lui l'uomo più giusto per la mia squadra. Per la seconda estate consecutiva Moratti ha dovuto fare di necessità virtù, accaparrandosi non una prima scelta, ma quel che passa il convento. Gasperini, a detta di tutti, è un ottimo allenatore: tatticamente preparato, ama insegnare calcio ai suoi discepoli. Siamo alle solite: sicuri che sia necessario insegnare a giocare a calcio a uno come Samuel Eto'o o Wesley Snejder? A certi livelli bisogna essere più psicologi che insegnanti, più gestori di risorse umane che allenatori. Diciamo che almeno la sua gavetta l'ha fatta e i suoi buoni risultati li ha anche ottenuti. Diciamo che al Milan, che l'anno scorso puntò sul mister (appena esonerato) del Cagliari, non è andata male. Diciamo però anche che si interrompe quel filo conduttore che aveva contraddistinto le scelte di Moratti nello scegliere il nocchiero. Da Mancini, passando per Mou, fino a Leo, si vedeva quel nonsoché di simile, sin dall'aspetto esteriore. Benitez, assai diverso, non aveva fatto breccia nel cuore del patron. Così in molti dei cuori dei tifosi nerazzurri. Ecco perché la scelta più logica sarebbe stato Vilas Boas. In ogni caso, caro Pres: ora non commettere lo stesso errore commesso col cura. Diamo fiducia a Gasperini e dimostriamoglielo seguendo durante il mercato estivo le sue indicazioni. Chissà che non ci si tolgano altre soddisfazioni.
al.ba.

venerdì 24 giugno 2011

La qualità, a volte, paga

Sono molto contento perché un mio carissimo amico ha superato brillantemente l'esame scritto per diventare avvocato. E lo ha fatto prendendo il massimo dei voti. Finalmente, dico io. Perché molte persone, ricche di qualità e capacità, hanno dovuto subire le peggiori angherie ed umiliazioni. Gente capace costretta a prostrarsi, senza avere gratificazioni di alcun tipo, tanto meno economiche. Però a volte (per fortuna!) la qualità prevale. E se uno è bravo e capace, alla fine è giusto che prevalga sulla mediocrità così largamente diffusa. Un altro caro amico se ne sta per andare a fare un master negli USA. Carissimo, molto selettivo all'ingresso, prestigioso. Ce l'ha fatta e parte a settembre prossimo. Sono contento. La qualità, questa volta, ha pagato.
al.ba.

domenica 19 giugno 2011

Perché no?

Mi domando quale sia il problema se la Lega rivendica qualche ministero al Nord. Mi domando perché non dovrebbe andar bene una mossa del genere. Che ne so, il ministero dell'economia a Milano, quello dei beni culturali a Firenze, quello del turismo a Rimini. Per esempio. Diversificare le zone di potere, creando nuovi indotti anche altrove. Ancora una volta credo che la Lega abbia delle sacrosante ragioni nel sostenere ciò che sostiene. Il problema è la forma. Ho ascoltato il discorso di Bossi a Pontida e devo riconoscere che la scena sembrava comica. Il Senatùr ha avuto un gravissimo problema di salute: oggi, quando parla, si fatica a comprendere ciò che dice. Non gliene facciamo una colpa, sia ben chiaro, ma è paradossale che ci si debba mettere ad ascoltare il leader del secondo partito di maggioranza senza riuscire a cogliere il significato delle sue parole. Quest'uomo ha l'enorme merito di aver creato un movimento che oggi ha seguito anche in regioni impensabili fino a pochi anni fa (per il raduno di Pontida sono partiti pullman dalle Marche, l'Umbria e la Toscana...), ma ritengo che per togliere lui dall'imbarazzo e per facilitare il dialogo sia necessario sostituirlo sul palco. Sentirlo per qualche sprazzo ed ascoltare i commenti a seguito del suo intervento di Mentana e dei suoi ospiti è stato davvero paradossale. Resto dell'idea che alcune delle proposte leghiste meritino di essere approfondite. Ma resto altresì convinto che attraverso la forma passi anche la sostanza. E qui, francamente, c'è da lavorare parecchio.
al.ba.

domenica 12 giugno 2011

Michele Serra

Prendo in prestito l'intera Amaca dell'immenso Michele Serra. Buona lettura.
La sortita dell'amministratore delegato di Sky Italia, che minaccia di far saltare i diritti tv (centinaia di milioni di Euro) se il calcio italiano non fa pulizia al suo interno, è sacrosanta non solo dal punto di vista morale, ma anche sotto il profilo economico. I prodotti adulterati (tale appare, in questo momento, il calcio) rischiano di non valere più niente salvo che per la cerchia ristretta di chi li adultera speculandoci sopra. La domanda, più in esteso, è: quanto costa agli italiani in termini di mancato sviluppo, di danno economico, di depressione del mercato, la disonestà? Quanto ci costano i furbi, gli imbroglioni, gli evasori fiscali, i mafiosi, i camorristi, quelli che su piccola o su grande scala scardinano il sistema delle regole per ingoiare un profitto illecito? Quanti industriali non hanno investito al sud per paura del pizzo? Quanti biglietti in meno vengono venduti negli stadi a causa della disgustosa violenza delle curve e da domani, magari, perché il risultato della partita è meno credibile? Le leggi e le regole non solo sono giuste, sono convenienti. Rispettarle, alla lunga, produce maggior benessere e meglio distribuito. Tra noi italiani questo concetto - che è pragmatico prima che etico - fatica ad imporsi. Non per caso l'amministratore delegato di Sky Italia si chiama Tom Mockridge.
Grazie di esistere Michele.
al.ba.

sabato 11 giugno 2011

Referendum

Anche se molti si sono lamentati del contrario, bisogna riconoscere che di questo referendum se n'è parlato a sufficienza. Credo che si raggiungerà il quorum. Se non sarà così vorrà dire che il popolo ha scelto di non votare non perché disinformato, ma con cognizione di causa. Ciò che invece a parer mio è mancato è stato un confronto sereno sui contenuti referendari. Mi spiego. E' passata la logica secondo la quale se voti SI vai contro il governo, se voti NO, o meglio se non vai a votare, lo appoggi. Bisogna fare un distinguo. Soprattutto perché i quesiti sono molto disomogenei fra di loro. Non credo abbia senso votare per partito preso. Ultima considerazione. Il governo avrebbe appoggiato il nucleare. Si può essere o meno favorevoli alla cosa. Noi, pur non avendo centrali in Italia, adoperiamo energia nucleare proveniente da Francia e Svizzera. Bocciare il nucleare (che mi pare il più sentito fra tutti i temi) non significa eliminarlo concretamente. Il problema vero è che attualmente non esistono alternative valide. E nessuno ne ha proposte. Ciononostante, proprio perché viviamo in Italia, non possiamo permetterci il rischio di un disastro nucleare. Io voterò contro non perché consideri questo sistema completamente sbagliato, ma perché temo che possa esser fatto un lavoro all'italiana, con appalti alla mafia e compagnia. Insomma non mi riesco a fidare di chi ci amministra. E questa, fra tutte, è la cosa più triste.
al.ba.