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venerdì 26 novembre 2010

L'orecchino di Nicky

Com'era il detto? L'abito non fa il monaco. O forse sì. Diciamo che per me, attraverso la forma, passa anche la sostanza. Oggi che la crisi politica è sotto gli occhi di tutti, la sinistra si interroga su quali siano le carte da giocare. C'è la carta Bersani, un po' scolorita (anche se adesso lo vediamo saltare sui tetti); e poi c'è la carta Vendola. Piace a molti il pugliese. A me no. E' un personaggio coraggioso, senza alcun dubbio. Omosessuale dichiarato, se ne va in giro col suo orecchino in giacca e cravatta. Ci vuole personalità, non c'è che dire. Il problema è che in politica bisogna saper piacere al di là dei gadget. Se la tua idea è vincente, non serve quell'orecchino. Non si deve parlare di un politico per i suoi accessori, ma per le proprie opinioni. Per garantirsi la vittoria alle elezioni e assicurare stabilità al Paese, bisogna presentarsi in un certo modo. Vendola è un po' freak. Un po' troppo. Per essere un leader, per me, occorre qualcosa di più.
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giovedì 25 novembre 2010

Noi, i bamboccioni

Di solito non scrivo tanto. Ma questo articolo, segnalatomi da un amico, merita di essere letto per intero.

Il precariato e lo sfruttamento lavorativo dei giovani è un argomento tornato di recente alla ribalta con la campagna della CGIL "Non + disposti a tutto". Ma le tipologie di giovani precari, sfruttati e maltrattati dal mondo del lavoro sono tantissimecosì come le testimonianze drammatiche che arrivano in redazione: ecco il racconto che denuncia il sistematico sfruttamento che avvocati e studi legali fanno dei praticanti, sfruttamento diventato ormai sistematico nonostante le disposizioni del codice deontologico. Un fenomeno massiccio sotto gli occhi di tutti, diventato consuetudine e accettato passivamente, di cui si parla sempre troppo poco. Ma cosa accadrebbe se per un giorno, per una settimana, per un mese i praticanti non fossero più disposti a tutto? Se lo fossero tutti insieme e nello stesso momento?
IL RACCONTO DI G
"E' difficile riassumere questo tipo di esperienze, fatta di infinite successioni di attimi. Tutto ha inizio quando realizzi un qualcosa che è tutto tuo, enormi sacrifici ma altrettante enormi soddisfazioni: la fantomatica LAUREA IN GIURISPRUDENZA. Vuoi diventare avvocato? Vuoi difendere i diritti dei soggetti, a prescindere se si tratti di persone o aziende? Dimentica i tuoi di diritti, almeno per una decina d'anni.
Ebbene sì, la sola laurea in giurisprudenza, se vuoi fare l'avvocato, a nulla vale. Deve essere seguita da due anni (4 semestri consecutivi) di pratica forense fatta presso uno studio legele con determinati requisiti. E fin qui nulla di strano, è opinione diffusa nel settore, che tutto ciò sia più che normale!
Difatti uno studente, laureatosi nell'Università Pubblica Italiana, poco incline alla pratica intra-universitaria poco sà sul piano pratico, e tutto ciò che inevitabilmente ne consegue.
Palazzi di Giustizia, Ufficiali Giudiziari e qualsiasi altro Ente sono enormi "mostri" che vanno affrontati, per lo meno all'inizio, con un'ottima guida che ti inserisca nel contesto, te ne faccia capire i meccanismi e poi perchè no sfruttartici all'interno.
Peccato però che nella maggior parte dei casi non funziona così; o meglio per i più fortunati (coloro i quali riescono a fare tutto ciò accanto ad un parente o amico) il tutto potrebbe risultare più piacevole e stimolante; i guai sono per tutti gli altri. Questi ultimi diventano prede dei loro DOMINUS, è consueto chiamare così il capo o capò.
Vari sono i modi per trovare un avvocato disposto a farti fare pratica forense, vi sono anche degli elenchi predisposti dai diversi Tribunali per far incontrare domanda ed offerta. Una volta trovato -dopo una serie di adempimenti economico-burocratici- lo studio legale ti ritrovi iscritto in un registro apposito istituito, di solito, da ogni Consiglio dell'Ordine.
Adesso ti aspetti di partecipare attivamente alla preparazione, istruzione e studio di una causa, ad esso affidata da un cliente ed invece sei nel girone dei praticanti avvocati, costretti ad andare avanti indietro, su e giù, a fare qualosa che al tuo capo non và più di fare, spesso ti ritrovi a fare il lavoro più "sporco", le estenuanti file, i continui cazziatoni, le innumerevoli multe per parcheggi in doppia fila.
Conosco colleghi che lo fanno in grandi città che spesso sono costretti a svegliarsi alle 3-4 del mattino per andarsi a mettere in fila davanti gli uffici dei vari Giudici di Pace. Ed anche in tutto ciò, con molta benevolenza, non vediamoci nulla di irrazionale.
Ma vogliamo parlare di ore di attese davanti ad un portone con 0 gradi o con 40? Vuoi perchè il tuo capo, non ti ha ancora dato una copia delle chiavi, vuoi perchè lo stesso ti ha mandato a recapitare un documento ad un suo collega per niente puntuale.
Interminabili giornate di 15 ore lavorative, in vista di scadenze, senza neanche un per favore o ungrazie?
I più fortunati nelle varie trasferte ci guadagnano un caffè o un succo di frutta. Neppure un centesimo-euro. Molti legali contesteranno che essi ai loro collaboratori danno un cospiquo rimborso spese, niente di più falso il più delle volte con i soldi che ti danno non ti paghi nè autobus nè, tantomeno, la benzina se automunito.Eppure il codice deontologico all'art. 26 esplicitamente prevede "I - L’avvocato deve fornire al praticante un adeguato ambiente di lavoro, riconoscendo allo stesso, dopo un periodo iniziale, un compenso proporzionato all’apporto professionale ricevuto".
Il loro codice parla di compenso proporzionato al lavoro e non di rimborso spese. Per molti anche il rimborso rappresenta un'utopia, i più furbi (io li definisco i cani di questa professione) ti scroccano pure gli spiccioli in più per una notifica, una marca da bollo o una fotocopia fatta fuori dallo studio. Dimenticandosene!
Pochi studi ti danno la possibilità di farlo part-time in modo da riuscirti a trovare un lavoretto per ammortizzare le spese vive che comunque hai, nella maggior parte o gli dai la massima disponibilità o non se ne fà nulla.
Quanto detto rappresenta solo una minima parte di ciò che ti può accadere inseguendo questa professione.
E' una breve sintesi delle innumerevoli difficoltà che incontra un giovane che ha intrapreso tale strada, tratta da una serie di esperienze che accomunano, più o meno, persone che conosco.
E' difficile, ma non impossibile. Molti spinti da una forte passione continuano imperterriti a perseguire il sogno anche se umiliati, martoriati, forse perchè non vogliono gettare la spugna, forse perchè se ti guardi attorno ti rendi conto di quanto poco altro ci sia da fare. Spesso è molto più difficile, pur avendo una laurea, anche accedere alle prove di un qualsiasi concorso.
Probabilmente è errato fare di tutta l'erba un fascio, e sono certo che esistono degli studi legali con a capo dei professionisti veri e seri, ma detto tra noi scarseggiano in rapporto alla grossa mole di laureati in Giurisprudenza che sfornano le univarsità Italiane. Questo tipo di precariato è reso legale illegalmente perchè, e dimenticavo, il più delle volte si protrae dopo i due anni."

mercoledì 24 novembre 2010

Il (vero) Re Leone

Desidero porgere le mie più sincere scuse a tutte le persone che sono state scioccate e offese dal mio spiacevole gesto domenica scorsa a Verona. Le mie scuse vanno a tutti i protagonisti della partita, all'arbitro, che può non aver visto questo fallo perché fuori dalla sua visuale, ma anche ai tifosi dell'Inter e a tutti coloro che amano il calcio. Le mie scuse vanno anche all'allenatore ai miei compagni, che lascio per tre partite di Serie A. Infine, chiedo perdono al mio presidente Massimo Moratti, che ha sempre avuto fiducia in me. Bravo Samuel. Le aspettavo queste scuse. E' stato un gesto sconsiderato e scriteriato, il tuo. Chiedendo scusa non ti toglieranno la squalifica (giustamente), ma hai dimostrato che non è difficile mettere da parte l'orgoglio e fare un qualcosa di doveroso. L'Inter, a mio parere, non dovrebbe fare il (preannunciato) ricorso contro la squalifica. A cosa ci si può appigliare? Anche la peggiore delle provocazioni non giustifica un gesto così. Specie se fatto da un grande campione. Quando l'ho visto, mi sono dispiaciuto perché ti considero un grandissimo, in campo e non. Un privilegiato che sa di essere stato fortunato e che non si è mai montato la testa. Tu non sei solo un calciatore: sei un'icona del calcio africano e devi essere un esempio. Sempre. Siano benvenute le tue scuse, Samuel. E bentornato al vero Re Leone.
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martedì 23 novembre 2010

Simply Corrado

Lo show di Corrado Guzzanti a Vieni via con me di ieri sera. Un maledetto genio.

Il Giornale replica a Saviano: la macchina del fango non è quella che dici tu, è una macchina vera, l'abbiamo vista ad Arcore, e si usa con una vasca e due lottatrici nude.

Anche Bossi telefona alla questura ma capiscono solo 'Mubarak'.

L'ira di Berlusconi contro Fini: 'Futuro e Libertà è un ossimoro!"... Scelga: o futuro per noi o libertà per loro.

Su alcuni manifesti del Pd compare Bersani con una foto in bianco e nero, ma il fotografo giura che la pellicola era a colori!

I cittadini chiedono a Masi se pensa che sarebbe giusto privatizzare la Rai risponde: 'Un'altra volta?'

Il Pdl apre a una modifica della legge elettorale: se i cittadini vorranno aggiungere a margine una preferenza, la scheda non sarà invalidata.

Rutelli va a un incontro con Fini e Casini. Gli danno l'indirizzo sbagliato.

Dubbi sulle elezioni regionali: tra le tante firme raccolte a sostegno della lista Formigoni compare quella di Michael Jackson.

Nelle scuole italiane non c'è carta igenica, il ministro Gelmini prega le mamme di mandare i bambini a scuola già defecati.

Berlusconi corrompe dei senatori. 'Mi hanno detto che erano maggiorenni'.

Maroni vuole costringere le donne islamiche, per farsi riconoscere, a togliere il velo. Berlusconi, per lo stesso motivo, le mutande.

Scenata del ministro Bondi in un museo: dei vandali hanno squarciato un quadro di Fontana.

Torna Pannella con un nuovo digiuno... Ma ormai quando arriva la fine del mese la concorrenza è spietata.

Sulle emergenze il governo si confonde, butta i manifestanti abruzzesi in una discarica e picchia a sangue i sacchi della mondezza.

Berlusconi: "Scopo tutto il giorno, vi dà così fastidio se la sera lavoro un'oretta?"

Anche il ministro Brunetta indagato per gli scandali sessuali: rinvenuto lo sgabello

Fini ha compiuto la sua parabola: era fascista, è stato postfascista, ora tornando al futurismo, è pre-fascista.

Il Pd è il primo partito in Italia a usare le primarie e il primo partito al mondo che le perde.

Il Papa condona l'uso del preservativo per certi casi particolari: ci sono delle notti in cui fa veramente freddo...

Un preservativo condonato si chiama Condon

L'anomalia storica della Fiat, gli italiani da sempre gli pagano le macchine ma poi non le comprano.

La strategia di Tremonti per la crisi: prima risaniamo i conti e poi vediamo chi è rimasto vivo.

Il governo dei fatti: catturato il pusher.

Polemica contro la comunità europea: il ministro Gelmini propone di lasciare i crocefissi e togliere le scuole.

Università italiana. La Gelmini vuole aiutare la ricerca: 'Provate tutti a fare il percorso all'indietro'

La fuga dei cervelli all'estero: Gasparri si scorda il corpo qui.

Il governo di Berlusconi dà nuovi fondi alle scuole private cattoliche in cambio ha un bonus per altri tre scandali e bestemmia libera fino al 2012...

Il Papa attacca i laici poi si scusa: avevo capito l'Ici!

Il Partito Democratico propone la sua legge elettorale: alla francese, con sbarramento tedesco a due turni e supercazzola all'australiana come fosse antàni.


La camorra contro Saviano: "La scorta ci impedisce un contraddittorio".

La Lega telefona alla 'ndrangheta: Ma ci cercavate per qualcosa?

Calderoli è stufo delle polemiche e invade la Polonia.

Non abbiamo fatto la fine della Grecia, non abbiamo fatto la fine del Portogallo e dell'Irlanda, speriamo di non fare la fine dell'Italia...

domenica 21 novembre 2010

Nostalgia canaglia

Nostalgia canaglia, cantavano Romina e Albano un po' di anni fa. Nostalgia canaglia, dico anche io. Quest'anno avremo anche un po' di sfiga, tra infortuni e miracolosi interventi dei portieri avversari, ma, diciamolo, ci manca il leader. Quello che a Madrid strapazza tutti e che si appresta a vivere il suo primo clasico. Una delle colpe della crisi Inter siamo sicuramente noi tifosi. Non abbiamo mai accettato il nuovo mister e ci siamo aggrappati al Salvatore anche quando se ne è andato. Vabbè dopo i trionfi degli anni passati, possiamo farci da parte. L'unica cosa positiva di questo pessimo avvio sono i giovani: non tutti all'altezza, ma che si stanno facendo le ossa in previsione futura. Coutinho (92), Obi (91), Nwankwo (91), Alibec (91), Santon (91) e Biabany (88). Imparate il mestiere ragazzi...in fretta!
al.ba.

venerdì 19 novembre 2010

Colpo di stato

Dal 15 al 22 novembre cambiate la vostra foto profilo di Facebook con quella di un cartone animato della vostra infanzia ed invitate i vostri amici a fare lo stesso. Per una settimana non vogliamo più una sola faccia umana su facebook ma un'invasione di ricordi... Succede così che in poche ore un numero imprecisato di amici si sia trasformato in cartoon. Io, per esempio, da ieri sono Holly Atton. L'iniziativa è nata per ricordare la settimana dei diritti dell'Infanzia. Autore anonimo, obiettivo non ben precisato, ma successo clamoroso. La potenza di Facebook (secondo sito più cliccato al mondo, dietro al solo Google) a volte mi spaventa. Potrebbe scoppiare un colpo di Stato solo con mouse e tastiera. E secondo me qualcuno ci sta già pensando.
al.ba.

mercoledì 17 novembre 2010

Faccia a Faccia

E se fosse iniziata una nuova era? Roba che nei Paesi democratici esiste da tempo e che da noi, invece, è merce rara. Ho letto che Maroni vuole, o meglio pretende, un face to face con Saviano per smentire le sue dichiarazioni a proposito del legame tra Lega Nord e mafie. Non vuole nessun canale alternativo: vuole andare nella tana del nemico e affrontarlo guardandolo negli occhi. Saviano dovrebbe raccogliere la sfida e aprire una nuova frontiera, quella del confronto. Quello di Fini e Bersani a Vieni via con me potrebbe essere stato un antipasto. Benché non ci sia stato alcun duello dialettico, si sono presentati assieme, davanti allo stesso pubblico. Da che mi interesso a queste vicende, ricordo un solo confronto tra leader politici. Un BerlusconivsProdi alla vigilia dell'elezioni del 2006. Per il resto, grandi videoconferenze e spot pubblicitari. La politica è, invece, scambio di opinioni, sensazioni, idee. E' dialogo. Non monologo. Chissà che da oggi non cambi qualcosa.
al.ba.

martedì 16 novembre 2010

Scartoffie

Dopo la giornata di oggi, mi sia concesso un piccolo sfogo. Se mi fermo a riflettere su certi aspetti della quotidianità penso che siamo giunti alla deriva. Tutto (tutto quanto) gira intorno a fogli e foglietti. A documenti che ti devono arrivare e non arrivano, a permessi che devono essere rinnovati, a visti, a cedole, scontrini, ricevute, carte e cartacce. Siamo questo, oramai. Non c'è nessun ambito della nostra vita dove non ci sia un pezzetto di carta che ti dice se va bene o no. Al cinema ti serve il ticket, al supermercato lo scontrino, al lavoro il contratto, se ti laurei ti serve un pezzo di carta, un certificato, un maledetto foglio. Se devi parlare con un'amministrazione pubblica poi, apriti cielo! Problemi che sorgono dal nulla, informazioni sbagliate, impossibilità di comunicare con persone in grado, all'insorgere di un problema, di risolverlo. Comunichi qui, comunichi lì. Fogli e sprechi di tempo. Tutto è complicato. E molto spesso tale complicazione è del tutto inutile. Siamo circondati. E moriremo soffocati. Dalle scartoffie.
al.ba.

lunedì 15 novembre 2010

Romagna mia

Ho letto una notizia interessante sul sito romagnanoi.it. Cosa ne pensano i romagnoli di una ipotetica separazione dall'Emilia? Beh, stando al sondaggio, il 68% dei votanti (un po' pochini, per la verità, appena 400) ha risposto che sì, sarebbe meglio staccarsi dai cugini emiliani. Oggi, in tempi di federalismo (anche fiscale), torna d'attualità la questione. Ha senso o no? C'è l'Europa unita e la Romagna si stacca dall'Emilia? Oppure è giusto che in un mondo globalizzato si marchi la differenza e si tiri fuori del (sano) campanilismo? Se in passato vedevo il problema come un non-problema, oggi penso invece che una separazione potrebbe giovare. Certo, bisognerebbe capire in che termini, ma, insomma, sarebbe un modo per tornare a concentrarci su di noi. Per valorizzare un territorio che ne ha bisogno. Davvero tanto.
al.ba.

sabato 13 novembre 2010

Chi lo farà il pane?

Propongo di seguito un paio di riflessioni inviatemi da un amico via mail. Per me andrebbe bene quasi qualunque lavoro, sono solo stufo di sentirmi dire che ho una laurea, che non devo sprecarla e cazzate varie....ma se io volessi lavorare come magazziniere? Ormai sono tutti laureati, tra dottori e avvocati e nessuno lavora. Un giorno non ci saranno più i fornai ad esempio. Chi lo farà il pane?
Dopo averlo contraddetto per molto tempo, oggi penso di dovermi ricredere. Può darsi che in quello che dice ci sia un fondo di verità.
al.ba.

giovedì 11 novembre 2010

Precisazioni

Quando una precisazione vale più di mille parole. Ecco la nota stampa del Ministero di Economia e Finanza del 9 novembre. La notizia battuta da un'agenzia di stampa secondo cui il Ministro Tremonti e l'On. Casini avrebbero parlato di "puttanelle", è assolutamente falsa. Assolutamente falso è qualcun altro.
al.ba.

mercoledì 10 novembre 2010

Riforma

Sul giornale di oggi c'è un interessante articolo su un'ipotetica riforma della scuola. Modello targato Lega Nord. Due i passaggi chiave. Dagli attuali 13 anni (5 di scuola primaria, 3 di scuola media e altri 5 di scuola secondaria di secondo grado) si dovrebbe passare a 12 anni; effettivo passaggio alla Regione di tutto il potere organizzativo sulla scuola. Mi parrebbe una riforma assolutamente interessante, che permetterebbe ai giovani di inserirsi nel mondo del lavoro con un anno di anticipo (così come avviene nella maggior parte dei Paesi in Europa e non solo) e che garantirebbe l'inizio di un effettivo federalismo regionale. Francamente non ci vedo nulla di male a che gli insegnanti di una scuola di Rimini siano riminesi o che a Palermo siano palermitani. Anzi. L'importante è capire che la nostra scuola ha bisogno di un forte e drastico cambio per stare al passo coi tempi. E' possibile che molti insegnanti (anche giovani!!) non sappiano usare il computer? Non sono contro il greco e il latino (anzi considero il Classico la migliore scuola italiana), però credo che il nostro sia un sistema retrogrado. L'Italia tutta è troppo indietro. Pensare che nel 2010 l'esame per diventare avvocati venga scritto a penna (sic!) fa realmente rabbrividire (ma sul tema non mi dilungherò). Comunque, le riforme scolastiche degli ultimi anni sono state grosso modo queste. Alle medie ora si danno i voti dall'1 al 10 (anziché Sufficiente, Buono e Ottimo o delle lettere da A a E); alcune delle vecchie scuole hanno cambiato nome (mi viene in mente Ragioneria che oggi è il Liceo Economico). Sai che riforme! Questa invece mi pare abbia degli aspetti interessanti. Parrebbe una riforma nel vero senso della parola. Quanto meno ne apprezzo il tentativo.
al.ba.

martedì 9 novembre 2010

Regalo di Natale

Che vi piaccia o no, tra 46 giorni è di nuovo Natale. Se non avete ancora deciso il regalo da fare ad amici e parenti, mi permetto di venire in vostro soccorso con un piccolo suggerimento. 365 storie cattive, ovvero una raccolta di racconti (per l'esattezza 365, ciascuno dei quali di 365 parole) con un fine totalmente benefico. L'intero ricavato di questa antologia nera, infatti, sarà devoluto ad A.I.S.EA Onlus, l'associazione che raggruppa le famiglie italiane con figli colpiti da Emiplegia Alternante (meno di 500 casi nel mondo, di cui 40 in Italia). Tra le 365 storie ce n'è anche una mia.
al.ba.

lunedì 8 novembre 2010

Google (doesn't) translate

Mi ha incuriosito una notizia apparsa su Repubblica. Google translate, il traduttore on line di Google, va in crisi. Alla frase italiana Io non ho votato Berlusconi vengono associate le (non) corrispondenti traduzioni I have voted for Berlusconi (inglese); He votado a favor de Berlusconi (spagnolo); Votei a favor de Berlusconi (portoghese); Ich habe fur Berlusconi gestimmt (tedesco); J'ai voté pour Berlusconi (francese). Per tutti gli altri (Non ho votato Fini, Casini, Bersani e compagnia) la traduzione risulta corretta. Basso è basso, ma i suoi tentacoli arrivano ovunque. Mistero, canterebbe Ruggeri.
al.ba.

domenica 7 novembre 2010

Benedetto progressismo

E' arrivato Benedetto XVI e ha santificato la Sagrada Familia. Grande risonanza all'evento, grandi applausi. Bandiere e bandierine, cartelli e striscioni. Evviva. Questo il messaggio lanciato dal pontefice Lo Stato sostenga l'uomo e la donna che si uniscono in matrimonio e formano una famiglia. No all'aborto e auspicio di adeguate misure economiche e sociali affinché la donna possa trovare la sua piena realizzazione in casa e nel lavoro, affinché l'uomo e la donna che si uniscono in matrimonio e formano una famiglia siano decisamente sostenuti dallo Stato, affinché si difenda come sacra e inviolabile la vita dei figli dal momento del loro concepimento. Bellissime parole. Di un uomo (e un'istituzione) che sembra rimasto ancorato al secolo 19. Quando invece siamo già prepotentemente nel 21esimo. Niente gay, niente adozioni, niente preservativi, niente aborto: al passo coi tempi, insomma! Credo che il Papa sia libero di dire ciò che vuole. Ma credo altrettanto che i Governi non debbano minimamente ascoltare le sue direttive. Se la Spagna (Paese cattolico quanto e più del nostro) ha adottato certe misure sociali al Papa non deve interessare. Piuttosto è incredibile che da noi questioni socialmente importanti siano subordinate a lodi, lodini e intercettazioni. Fa altresì specie, che la gran parte dei nostri politici che si dichiarano cattolici ferventi, credenti&praticanti abbiano svariati matrimoni alle spalle e condotte di vita non esattamente in linea a certi principi...E dire che Silvio, poco tempo fa, ebbe la faccia tosta di chiedere come mai ai divorziati non fosse permesso prendere l'ostia. In fondo lui se la meriterebbe.

al.ba.

venerdì 5 novembre 2010

Escort e mignotte

Dal blog di Marco Bracconi (Repubblica). Riporto fedelmente. E sottoscrivo (altrettanto fedelmente). Un buon governo, nel terzo millennio, non si muove ideologicamente. Non va per titoli, e non butta l’acqua sporca con il bambino. Sa distinguere. Sa che ci sono negri e persone di colore, per esempio, e che i primi vanno stipati nei Cpa mentre i secondi vanno tirati fuori in qualche modo dalle questure. Non solo. Questo moderno governo, che non fa di tutta l’erba un fascio, sa che ci sono omosessuali e froci, e allora questi li sfotte nei motoshow e quegli altri li piazza alla direzione di Chi. Se si vuole un’altra prova di questo talento nel cogliere le sottili differenze della contemporaneità basta ascoltare le parole pronunciate oggi da Berlusconi e Maroni. L’annunciato giro di vite sulla prostituzione è la dimostrazione che ci sono prostitute e prostitute. Quelle che battono per strada, che vanno cacciate col foglio di via, e quelle in tubino nero che invece si invitano a cena per fare il coretto sulle canzoni di Apicella. Quelle si chiamano mignotte, queste escort. Non è certo colpa di Berlusconi se la lingua italiana, dai tempi di Dante, è tanto ricca da avere almeno due nomi per dire la stessa identica cosa.



giovedì 4 novembre 2010

Nel nome del Padre

Quando leggo le vicende del Premier mi innervosisco. Penso, tra le tante cose, a quanto non ci sia giustizia. Penso ad un cliente dello studio legale per il quale lavoravo che, per molto meno, si è fatto un anno ai domiciliari e ancora aspetta di capire di che morte deve morire. E poi penso ai figli di Berlusconi. A Luigi e Barbara. Loro non c'entrano nulla e tutti i giorni leggono le improvvide gesta del loro papi. Di feste con puttane, minorenni, arriviste veline. Di indagini, di erba nelle feste, di chiamate pericolose, di gentaglia da strapazzo strettamente collegata al Presidente. Credo che l'amore di un padre passi anche da queste piccole cose: dal non volere offendere o dispiacere i propri figli con le proprie sciocchezze. Ma, evidentemente, non per tutti è così.
al.ba.

martedì 2 novembre 2010

Pasta in bianco

Non sopporto chi mi dice Che schifo la pasta in bianco. Che schifo la pasta in bianco? Ma come ti permetti? E' vero che in Italia siamo capaci di cucinare divinamente, di creare strepitosi sughi e di mostrare quanto siamo creativi e abili fra i fornelli. Ma come si fa a dire che la pasta in bianco, solo per il fatto che è semplice da preparare, non abbia una sua straordinaria dignità? Passeggiavo per le vie di Berlino qualche tempo fa e mi sono imbattuto in un Italian Restaurant. Spaghetti con olio extravergine di oliva e Parmiggiano Reggiano - 8,00 Euro. Come a dire: la qualità si paga. Non si può non convenire che se due strepitosi sapori si uniscono sono in grado di deliziare qualsiasi palato. Vuoi vedere che per una volta, in cucina, hanno ragione loro, i tedeschi?
al.ba.