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lunedì 22 febbraio 2010

Strategia "a contrario"

Hanno squalificato per tre turni Josè Mourinho. Oltre a Cambiasso e Muntari (per soli due) per presunte frasi ingiuriose dette nel tunnel degli spogliatoi durante Inter - Sampdoria. La famosa sudditanza psicologica che favoriva le grandi, da quando l'Inter è al comando, è palesemente fuori moda. Adesso in panchina è meglio non muoversi. Benché consideri Mou il più grande allenatore che i nerazzurri abbiano mai avuto (da che mi interesso al calcio), penso che la sua strategia debba cambiare. Ha più nemici la Beneamata di quanti non ne avesse la Juve di Moggi (!). Se da un lato, per i bauscia questo è un motivo di vanto, perché, come diceva negli anni d'oro il Mago Herrera Ganaremos todo, contra todos!, dall'altro è evidente che gli animi vadano stemperati. L'Inter è la più forte. Non perde nemmeno in 9 contro 11. Ma non vince neppure. E se continuerà così, sarà difficile che gli arbitri o le istituzioni le prestino particolari attenzioni. Per questo suggerisco al grande Mou, una volta terminata la squalifica (se tanto mi dà tanto, in costanza di squalifica non si presenterà in sala stampa), di abbassare i toni. Perché in condizioni normali l'Inter ha tutto per vincere ancora. Con tutto il Mondo contro, diventa più difficile. Anche se è più bello ganar todo, contra todos. Vincere tutto contro tutti. Lo Special One è davvero uno di noi!
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domenica 21 febbraio 2010

Occhio alla Maggica

Bisogna essere obiettivi. E fare i complimenti alla Roma. Da quando Ranieri siede sulla panchina giallorossa ha ottenuto solo un punto in meno della corazzata Inter. Con giocatori (con tutto il rispetto) di caratura tecnica evidentemente inferiore. Basti pensare che uno degli scarti dell'Inter è un titolare fisso a Roma (Burdisso). Io credo che Mourinho sia un grande allenatore perché è capace di gestire un ambiente difficile come quello nerazzurro. Non si può certo dire che quello romanista sia più semplice. Anzi. Quindi i complimenti sono doppi. Resto scettico sulle reali possibilità della Roma di infastidire la leadership interista (mi sembra sempre più accreditata la candidatura del Milan), però il campionato è più vivo che mai e, di questo, in fondo, ne beneficiamo tutti.
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venerdì 19 febbraio 2010

Libertà di informare

Essere un Paese libero significa innanzi tutto avere una stampa libera. Avere una stampa libera significa poter esprimere, senza preclusione o censura alcuna, il proprio pensiero. Devono esserci giornali e televisioni di destra e sinistra. E' assolutamente necessario. Non voglio addentrarmi nell'annosa questione del conflitto di interessi, desidero, però, precisare che se in Italia non ci fossero certi giornali, molte questioni scottanti non verrebbero fuori. Il direttore del Tg1 Minzolini ha duramente attaccato Repubblica, rea, a suo dire, di aver pubblicato stralci di intercettazione riguardanti il caso Bertolaso, col solo intento di infangare il nome e il prestigio del Capo della Protezione Civile. Il portavoce di Berlusconi, Bonaiuti, ha addirittura avuto la faccia tosta di sostenere che nessuno deve sottoporsi al processo mediatico di Repubblica, solo la magistratura può giudicare. Non sono d'accordo. Premesso che la Magistratura sta intercettando i protagonisti della vicenda da più di due anni, senza che nessuna indiscrezione fosse uscita in precedenza; premesso che chi assume un ruolo pubblico deve essere consapevole che anche il suo privato diventa pubblico, mi domando: è giusto che i cittadini non sappiano nulla? E' giusto non riportare sui giornali argomenti e questioni che riguardano la res publica? Se non avessimo avuto queste informazioni, come avremmo potuto esprimere un giudizio sui nostri governanti? A cosa serve la stampa, se non ad informare?
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venerdì 12 febbraio 2010

Videogiochi per adulti

Il videogioco, lo dice la parola stessa, si rivolge ad un pubblico di giovani. Ricordo, quando avevo 7-8 anni, che mi venne regalato il primo game-boy, un rivoluzionario videogame, a pile, completamente in bianco e nero. Fu realmente pioniere, visto che la psp di oggi rappresenta sostanzialmente l'evoluzione del vecchio game-boy. Quello che sta cambiando è che quando iniziarono ad uscire i video giochi, gli adulti rimanevano ai margini. Era il prodotto dei piccoli. Ora che quei piccoli sono diventati adulti, qualcosa è cambiato. O meglio, nulla è cambiato: continuiamo (mi ci metto in mezzo) a volere i nostri videogiochi. Non so se sia un segno di immaturità. O semplicemente dei tempi. Le prossime generazioni, paradossalmente, potrebbero addirittura snobbare i nostri videogames, perché considerati roba da vecchi! E' uscito Heavy Rain 2 e sono rimasto colpito da questa notizia, perché significa che questo mercato mira proprio ad un pubblico adulto. E' un po' lo specchio della nostra società. Dove gli adulti non riescono più ad essere tali e addirittura si concentrano su svaghi che, come in nuce spiega la parola, dovrebbero essere per i bambini. Una generazione di senza lavoro coi joypad in mano.
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giovedì 11 febbraio 2010

Ci mancava Buzz

Sono sempre stato un sostenitore delle nuove tecnologie. Benché mi ritenga praticamente un inetto, in termini informatici (e non solo, per la verità), mi è sempre piaciuto stare al passo coi tempi. A chi sosteneva che i social forum, le chat e quant'altro fossero inutili, rappresentando una gran perdita di tempo, rispondevo convinto che no, bisogna conoscere questi programmi e utilizzarli a proprio vantaggio. Dai cellulari all'ultimo grido, con GPS integrato, macchina fotografica e Mp3, ai netbook, dall'Iphone, al Bberry, all'Ipad. Da Facebook, a Myspace, fino Twitter. Tutto giustificavo. Può tornare utile, dicevo. Bisogna stare al passo. E rimango sostanzialmente convinto di questo. Specie quando mi imbatto nella burocrazia e constato che c'è chi ancora preferisce la carta e la penna al pc (questo è francamente inaccettabile). Quel che però comincio a mal sopportare è l'eccesso, la sovrabbondanza. Avere troppe funzioni per un semplice oggetto, lo riduce quasi ad averne nessuna. Perché si finisce col trascurare passaggi, col non riuscire a sfruttare appieno le potenzialità del prodotto. Il troppo sofisticato in mano ad un utente medio rischia di destabilizzare. La posta di gmail ha adesso introdotto il Buzz, simile al FB, al twitter, rivoluzionerà il vostro Gmail, dicono. A me, sembrerò medievale, andava bene com'era. E invece me lo sono ritrovato tra le funzioni, praticamente senza volerlo. Eh no, cavolo! Questo no. Vorrei scegliere quali programmi usare e quali no. Anche perché si viene continuamente a conoscenza di informazioni di tutti i propri contatti (vicini e lontani) dei quali, talvolta, proprio non si vuole sapere niente. Qualcuno diceva che il troppo storpia. Aveva ragione.
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mercoledì 10 febbraio 2010

Delegittimazione continua

Hanno inoltrato un avviso di garanzia a Bertolaso, il Capo della protezione civile italiana. L'uomo che è intervenuto ogni qualvolta una catastrofe naturale si abbattesse in Italia. E non solo. A L'Aquila, a Sarno, ad Agrigento dopo il crollo della palazzina, persino ad Haiti (?). E' un personaggio, lo dico chiaramente, che non mi ha mai convinto più di tanto. Come quelli che hanno le mani in pasta dappertutto. Insomma, in occasione del G8 della Maddalena (poi spostato con un coupe de theatre proprio a L'Aquila) pare ci sia stato un giro strano di appalti ed ora la Magistratura vuole fare chiarezza (l'ipotesi di reato è corruzione). Mi ha molto colpito la reazione di Bertolaso. In maniera positiva, però. Indagano su di me? Io mi dimetto. Corretto, preciso. Quello che dovrebbero fare molti personaggi pubblici laddove venissero coinvolti in vicende giudiziarie. Tra l'altro, per la cronaca, avviso di garanzia non significa colpevole di nulla. Verranno fatti degli accertamenti e se i presunti reati ascritti risulteranno tali, ci sarà (fra molti anni) una sentenza di condanna. Dinanzi a un gesto di onestà intellettuale davvero lodevole, a scompaginare tutto ci ha pensato ancora una volta il nostro Premier, che nella sua battaglia alla delegittimazione delle toghe, ha respinto al mittente le dimissioni. Nel nostro Paese va tutto al contrario. Se non hai almeno un procedimentino aperto, non potrai mai avere un ruolo pubblico di spicco. Ora che Bertolaso ha coperto questo buco, non c'è ragione alcuna per cui venga allontanato dalla propria carica.
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martedì 9 febbraio 2010

Questione di rispetto

Silvio Berlusconi ha recentemente dichiarato di provare dolore per non aver evitato la morte di Eluana. Credo, onestamente, che se la debbano piantare tutti quanti con questa storia. Al di là dell'essere di Chiesa o meno, nessuno di noi è in grado di sapere quale fosse la cosa giusta per quella ragazza. Il padre, probabilmente, era l'unico che potesse avvicinarsi al reale volere di Eluana. Adesso basta. Riaprire questa ferita ogni due per tre è una mancanza di rispetto nei confronti dei signori Englaro. Quando la magistratura aprì il fascicolo indagini (poi archiviato, per fortuna) nei confronti del padre della ragazza mi è parso davvero assurdo. Siccome nessuno di noi ha la risposta giusta a questo quesito, lasciamo ai singoli, colpiti dalla tragedia, la libertà di scegliere. Se qualche famiglia ritiene giusto tenere in vita una persona in stato vegetativo io posso dirmi favorevole o contrario, ma nessuno di noi deve azzardarsi a giudicare giusta o sbagliata una qualsiasi posizione. E che il Governo si occupi - rapidamente - di trovare una legge al proposito. Senza scomodare nessuno. Bisogna avere rispetto per gli altri. Niente di più.
al.ba.

domenica 7 febbraio 2010

Benvenuta Virginia!

Ieri pomeriggio, alle 18,20 è nata la figlia di un grande amico. Tre chili e 400 grammi, 51 centimetri: niente male! Il caso ha voluto che ci fosse una rimpatriata con quasi tutti gli amici storici (quasi, ho detto, Alba, non mi dimentico certo di te) del papà, così siamo andati tutti in ospedale a dare il benvenuto alla piccola. E' stato molto emozionante vederla: siamo diventati tutti zii!
E ora a te, cara Virginia, preparati bene perché non sarà facile. Probabilmente te ne sarai già resa conto ieri. Tutte quelle luci, quel trambusto, la gente che ti vuole vedere, foto e confusione. Non è che l'inizio, sappilo. Ma stai serena, evita gli insegnamenti del babbo e vedrai che te la caverai benone. Da parte mia il più sincero in bocca al lupo per questa tua nuova avventura! Ne vedremo e ne vedrai delle belle!
al.ba.

venerdì 5 febbraio 2010

Se San Remo fa...crack

E' scoppiato il putiferio perché Morgan fuma il crack. Adesso la Rai non lo vuole più a San Remo. Va bene, dico io. Intanto ieri sera l'ex cantante dei Bluvertigo (ma perché hai cambiato così?) era ospite, sulla Rai (?), di Bruno Vespa parlando del suo problema con la droga. La questione non è tanto che Morgan fumi il crack. Nemmeno, secondo me, il fatto che lo abbia pubblicamente detto. Il problema è la tv. C'era qualcuno che credeva veramente che Morgan non si drogasse? Non penso. E sono tanti, tantissimi quelli che si drogano e partecipano a San Remo o che (peggio) magari conducono programmi tv. L'unica cosa da fare è scegliere gente con un profilo interessante, a prescindere dalle abitudini personali. E' la mediocrità dei contenuti a dover spaventare. Se qualche tossico che non si vergogna di dirlo avesse qualcosa di serio da dire, dovrebbe essere il benvenuto. Ma in Italia siamo tutti perbenisti e Il crack non si fuma. Secondo me, visto che il Festival ha lo stesso appeal di una pizza con la Nutella, è stata tutta una macchinazione. Da una bouta(na)de di un cantante è scoppiato il delirio. Così forse qualcuno guarderà la prima puntata.
al.ba.

giovedì 4 febbraio 2010

Il dramma di J.T.

John Terry è uno dei più grandi difensori del mondo. E' anche colui che alla Finale di Champions' del 2008 ha fallito, scivolando banalmente, il rigore decisivo che avrebbe potuto portare la prima Coppa Campioni ai Blues. Ma J.T., the captain, ha saputo rialzarsi, con la sua fascia al braccio. Simbolo di forza, uomo-esempio da seguire. In questi giorni, invece, è improvvisamente scoppiata una bomba che ha minato le certezze di tutti sull'integrità del capitano. E', infatti, stato beccato con la ragazza di un suo compagno di squadra, Bridge, e da qualche giorno in Inghilterra impazza la polemica. E' addirittura sbottato un ministro britannico invocando l'intervento del C.T. inglese, Fabio Capello, affinché si decida se lasciare o meno la fascia da capitano della Nazionale, prospettando addirittura la non convocazione per il Mondiale. E a rintuzzare la polemica ci hanno pensato poi i tabloid inglesi, secondo cui la bella Vanessa (bella davvero) non solo avrebbe abortito un figlio di Terry, ma pare sia una vera donna spogliatoio, visto che anche altri giocatori del Chelsea sono stati indicati quali suoi ulteriori amanti. Mentre la moglie di J.T. ha già avviato le pratiche per il divorzio. Ah, le donne...
al.ba.

lunedì 1 febbraio 2010

Ma va a ciapà i rat

Ognuno ha gli amici che si merita. In questo mio post non scriverò nulla di personale. Vi rimanderò semplicemente al link di un altro blog, che si è occupato, in data 25 gennaio, della caccia ai ratti. Un post, il suo, assolutamente geniale dal mio punto di vista. Che non deve nemmeno essere spiegato. Bisogna leggere. E ridere. http://goshto.blogspot.com
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