al.ba. visitors

mercoledì 29 dicembre 2010

Zero due. Sempre

Qualche giorno fa dovevo chiamare la Consob per chiedere alcune informazioni. Vado sul sito e cerco i contatti. Ci sono due sedi. Una a Roma e l'altra a Milano. Non so perché, ma il prefisso 02 mi dà - da sempre - maggiori garanzie di qualsiasi altro. Compongo. Tre squilli e Consob sono Sara in cosa posso aiutarla? Precisa, spigliata e decisa. Era proprio Sara che stavo cercando.
Può mettermi in contatto con qualcuno dell'ufficio conciliazione?
Sono spiacente ma di questo se ne occupa la nostra sede di Roma. Non si preoccupi provvedo io a passare la chiamata a Roma. Un minuto di squilli a vuoto e metto giù. Qualcosa non avrà funzionato nel passaggio di chiamata, penso. Riprovo. E questa volta compongo direttamente lo 06. E' libero. Tuu tuu tuu... Niente. Anche il secondo tentativo va a vuoto. Mi armo di pazienza e provo per la terza volta. Ancora diversi squilli a vuoto e poi... Conzobb mi risponde un tizio con aria piuttosto irritata. Mi spiace se ho interrotto la lettura del Corriere dello sport, ma avrei bisogno di una informazione. Avrei voluto dirglielo. Avrei dovuto, forse. Roma-Milano: quando si dice, sottili disuguaglianze. Nel dubbio: zero due, sempre.
al.ba.

martedì 28 dicembre 2010

Benvenuto Leo

Quando i milanisti urlavano che i nostri giocatori sono attaccati alla maglia perché al Milan è diverso, è una famiglia io alzavo le spalle e facevo una smorfia. Non ci credo. Però le migrazioni milanesi erano tutte in un'unica direzione: dall'Inter al Milan. Da Pirlo e Seedorf, passando per Brocchi, Ronaldo (ah, che colpo al cuore), fino a Mancini e Ibra. E' stato Galliani a fomentare questa cosa, più di ogni altro. Il flirt con Balotelli (che, sono certo, sarà rossonero a giugno) ne è l'ennesima conferma. Oggi, invece, le certezze dei milanisti sono molte di meno. Leo non è che il primo tassello, in attesa di qualche ulteriore colpo di scena. Le bandiere (purtroppo o per fortuna?) non esistono più. E se quello che ieri era un tuo antagonista oggi ti offre una poltrona, perché dire di no? Leo mi piace (da tempi non sospetti). Non tanto come tecnico (anche se l'anno scorso con un Milan sottotono ha centrato un più che onorevole terzo posto), quanto piuttosto come uomo immagine. Ricorda in tante cose Pep Guardiola. Ha classe, carattere (grandiosa la risposta a Narciso...), esperienza, un bello stile, una splendida compagna, parla 5 lingue e lascia intravvedere qualcosa che mancava al vecchio Rafa. E' un comunicatore. Non pretende di insegnare calcio, ma si propone come gestore di risorse umane. All'Inter, in fondo, non serve altro. In attesa dell'altro brasiliano, diamo il più caloroso benvenuto al nostro nuovo mister: Leonardo Nascimento de Araújo.
al.ba.

mercoledì 22 dicembre 2010

Catanzaro, è qui la festa

Dev'esserci qualcosa che non funziona nel sistema italiano se è vero - come è vero - che durante l'esame di stato per diventare avvocato tenutosi a Rimini nei giorni 14-15-16 dicembre, nel momento in cui è stato comunicato che la commissione che avrebbe corretto gli scritti era Catanzaro, l'aula è esplosa in un boato. Una roba che nemmeno al gol di Grosso contro la Germania. Almeno così mi hanno riferito. Dietro tutta quella formalità, quella precisione (di facciata) c'è davvero tanta approssimazione. Un amico di Roma mi ha riferito, per converso, che la notizia che sarebbe stata Milano a correggere i loro compiti è stata salutata con molto meno entusiasmo. Che fine ha fatto l'aequitas con cui si sciacquano la bocca tutti i nostri giuristi? Un esame scritto a penna, corretto da Nord a Sud da centinaia di persone diverse, senza alcun criterio oggettivo, può davvero decidere il destino di migliaia di candidati?
al.ba.

martedì 21 dicembre 2010

Calciatore, attore e giornalista italiano

Che strana è la vita. Proprio nel giorno in cui Barbara Berlusconi invita l'Onorevole Carfagna ad avere un briciolo di pudore (che abbia letto il post del mio blog :)?) scopro con enorme stupore che Elisa Triani conduce un telegiornale (se tale può definirsi Studio Aperto). Su wikipedia viene definita conduttrice televisiva, ballerina e giornalista italiana. Come cazzo si fa ad essere tutta questa roba alla volta? Io me la ricordavo col culo mezzo di fuori canticchiando Uhllallauhllallauhllallallà a Passaparola, al fianco di Jerry Scotti. Oggi era in abito scuro, castigatissima a leggere le ultime dal mondo. Strana davvero, la vita. E dire che ieri ho avuto il privilegio e la fortuna di conoscere in prima persona Milena Gabanelli vero esempio di giornalismo che mi ha detto che con l'impegno e la tenacia si possono ottenere grandi risultati. E oggi, la Triani mi è apparsa per urlarmi in faccia l'esatto contrario. Chissà che un giorno non diventi anche io un calciatore, attore e giornalista italiano?
al.ba.

martedì 14 dicembre 2010

Tutto come prima

Rassegnamoci. Ce l'ha fatta di nuovo. E d'accordo che con una maggioranza così risicata sarà complicatissimo governare, però, al di là di tutto, l'unica cosa che possiamo dire è che, appunto, ce l'ha fatta ancora lui. Ha vinto quando c'erano Bossi, Casini e Fini. Ha vinto quando se n'è andato via il democristiano. Poi gli si è ribellato anche l'altro alleato. Tutti pensavamo (e speravamo) che fosse la fine e invece, con un colpo di coda, tutto è come prima. Non credo che eventuali elezioni avrebbero spazzato via i problemi, anzi. Berlusconi oggi è l'unico politico in grado di radunare attorno a sé una maggioranza. Il suo resta il primo partito italiano. E a noi non resta che rassegnarci. Perché fin che non deciderà lui, continueremo ad averlo tra i piedi.
al.ba.

domenica 5 dicembre 2010

Lettera a Mara Carfagna

Cara Mara,
ho letto un articolo in cui dici che l'Italia è maschilista. Che quello che dice una donna viene spesso ritenuto di scarsa importanza e che, insomma, siete tutte discriminate. Cara Mara, hai ragione. L'Italia è un paese molto maschilista. Lo è a cominciare dal suo Primo Ministro, che non ha mai nascosto di considerare la bellezza e l'aspetto fisico delle sue pidielline. Una come la Bindi, tanto per capirci, anche se fosse la reincarnazione di Einstein, nel suo partito non troverebbe spazio. Cara Mara, come possiamo fare a cambiare questa mentalità? C'è da dire, cara Mara, che se non avessi avuto il passato che hai avuto, forse i tuoi appelli alle pari opportunità avrebbero maggiore risonanza e credibilità. Pensavi davvero mentre ti fotografavano nuda, leccando la buccia di un limone, di fare dei passi avanti verso un'Italia meno maschilista? E' assurdo dirlo, ma se oggi sei ministro della Repubblica lo devi al tuo passato di showgirl semivestita. Quindi abbi almeno il buon gusto di tacere. Goditi il tuo status di privilegiata e pensa a quante donne belle, intelligenti e vestite sono senza lavoro. Credo che dei tuoi appelli non sappiano che farsene.
al.ba.

venerdì 26 novembre 2010

L'orecchino di Nicky

Com'era il detto? L'abito non fa il monaco. O forse sì. Diciamo che per me, attraverso la forma, passa anche la sostanza. Oggi che la crisi politica è sotto gli occhi di tutti, la sinistra si interroga su quali siano le carte da giocare. C'è la carta Bersani, un po' scolorita (anche se adesso lo vediamo saltare sui tetti); e poi c'è la carta Vendola. Piace a molti il pugliese. A me no. E' un personaggio coraggioso, senza alcun dubbio. Omosessuale dichiarato, se ne va in giro col suo orecchino in giacca e cravatta. Ci vuole personalità, non c'è che dire. Il problema è che in politica bisogna saper piacere al di là dei gadget. Se la tua idea è vincente, non serve quell'orecchino. Non si deve parlare di un politico per i suoi accessori, ma per le proprie opinioni. Per garantirsi la vittoria alle elezioni e assicurare stabilità al Paese, bisogna presentarsi in un certo modo. Vendola è un po' freak. Un po' troppo. Per essere un leader, per me, occorre qualcosa di più.
al.ba.

giovedì 25 novembre 2010

Noi, i bamboccioni

Di solito non scrivo tanto. Ma questo articolo, segnalatomi da un amico, merita di essere letto per intero.

Il precariato e lo sfruttamento lavorativo dei giovani è un argomento tornato di recente alla ribalta con la campagna della CGIL "Non + disposti a tutto". Ma le tipologie di giovani precari, sfruttati e maltrattati dal mondo del lavoro sono tantissimecosì come le testimonianze drammatiche che arrivano in redazione: ecco il racconto che denuncia il sistematico sfruttamento che avvocati e studi legali fanno dei praticanti, sfruttamento diventato ormai sistematico nonostante le disposizioni del codice deontologico. Un fenomeno massiccio sotto gli occhi di tutti, diventato consuetudine e accettato passivamente, di cui si parla sempre troppo poco. Ma cosa accadrebbe se per un giorno, per una settimana, per un mese i praticanti non fossero più disposti a tutto? Se lo fossero tutti insieme e nello stesso momento?
IL RACCONTO DI G
"E' difficile riassumere questo tipo di esperienze, fatta di infinite successioni di attimi. Tutto ha inizio quando realizzi un qualcosa che è tutto tuo, enormi sacrifici ma altrettante enormi soddisfazioni: la fantomatica LAUREA IN GIURISPRUDENZA. Vuoi diventare avvocato? Vuoi difendere i diritti dei soggetti, a prescindere se si tratti di persone o aziende? Dimentica i tuoi di diritti, almeno per una decina d'anni.
Ebbene sì, la sola laurea in giurisprudenza, se vuoi fare l'avvocato, a nulla vale. Deve essere seguita da due anni (4 semestri consecutivi) di pratica forense fatta presso uno studio legele con determinati requisiti. E fin qui nulla di strano, è opinione diffusa nel settore, che tutto ciò sia più che normale!
Difatti uno studente, laureatosi nell'Università Pubblica Italiana, poco incline alla pratica intra-universitaria poco sà sul piano pratico, e tutto ciò che inevitabilmente ne consegue.
Palazzi di Giustizia, Ufficiali Giudiziari e qualsiasi altro Ente sono enormi "mostri" che vanno affrontati, per lo meno all'inizio, con un'ottima guida che ti inserisca nel contesto, te ne faccia capire i meccanismi e poi perchè no sfruttartici all'interno.
Peccato però che nella maggior parte dei casi non funziona così; o meglio per i più fortunati (coloro i quali riescono a fare tutto ciò accanto ad un parente o amico) il tutto potrebbe risultare più piacevole e stimolante; i guai sono per tutti gli altri. Questi ultimi diventano prede dei loro DOMINUS, è consueto chiamare così il capo o capò.
Vari sono i modi per trovare un avvocato disposto a farti fare pratica forense, vi sono anche degli elenchi predisposti dai diversi Tribunali per far incontrare domanda ed offerta. Una volta trovato -dopo una serie di adempimenti economico-burocratici- lo studio legale ti ritrovi iscritto in un registro apposito istituito, di solito, da ogni Consiglio dell'Ordine.
Adesso ti aspetti di partecipare attivamente alla preparazione, istruzione e studio di una causa, ad esso affidata da un cliente ed invece sei nel girone dei praticanti avvocati, costretti ad andare avanti indietro, su e giù, a fare qualosa che al tuo capo non và più di fare, spesso ti ritrovi a fare il lavoro più "sporco", le estenuanti file, i continui cazziatoni, le innumerevoli multe per parcheggi in doppia fila.
Conosco colleghi che lo fanno in grandi città che spesso sono costretti a svegliarsi alle 3-4 del mattino per andarsi a mettere in fila davanti gli uffici dei vari Giudici di Pace. Ed anche in tutto ciò, con molta benevolenza, non vediamoci nulla di irrazionale.
Ma vogliamo parlare di ore di attese davanti ad un portone con 0 gradi o con 40? Vuoi perchè il tuo capo, non ti ha ancora dato una copia delle chiavi, vuoi perchè lo stesso ti ha mandato a recapitare un documento ad un suo collega per niente puntuale.
Interminabili giornate di 15 ore lavorative, in vista di scadenze, senza neanche un per favore o ungrazie?
I più fortunati nelle varie trasferte ci guadagnano un caffè o un succo di frutta. Neppure un centesimo-euro. Molti legali contesteranno che essi ai loro collaboratori danno un cospiquo rimborso spese, niente di più falso il più delle volte con i soldi che ti danno non ti paghi nè autobus nè, tantomeno, la benzina se automunito.Eppure il codice deontologico all'art. 26 esplicitamente prevede "I - L’avvocato deve fornire al praticante un adeguato ambiente di lavoro, riconoscendo allo stesso, dopo un periodo iniziale, un compenso proporzionato all’apporto professionale ricevuto".
Il loro codice parla di compenso proporzionato al lavoro e non di rimborso spese. Per molti anche il rimborso rappresenta un'utopia, i più furbi (io li definisco i cani di questa professione) ti scroccano pure gli spiccioli in più per una notifica, una marca da bollo o una fotocopia fatta fuori dallo studio. Dimenticandosene!
Pochi studi ti danno la possibilità di farlo part-time in modo da riuscirti a trovare un lavoretto per ammortizzare le spese vive che comunque hai, nella maggior parte o gli dai la massima disponibilità o non se ne fà nulla.
Quanto detto rappresenta solo una minima parte di ciò che ti può accadere inseguendo questa professione.
E' una breve sintesi delle innumerevoli difficoltà che incontra un giovane che ha intrapreso tale strada, tratta da una serie di esperienze che accomunano, più o meno, persone che conosco.
E' difficile, ma non impossibile. Molti spinti da una forte passione continuano imperterriti a perseguire il sogno anche se umiliati, martoriati, forse perchè non vogliono gettare la spugna, forse perchè se ti guardi attorno ti rendi conto di quanto poco altro ci sia da fare. Spesso è molto più difficile, pur avendo una laurea, anche accedere alle prove di un qualsiasi concorso.
Probabilmente è errato fare di tutta l'erba un fascio, e sono certo che esistono degli studi legali con a capo dei professionisti veri e seri, ma detto tra noi scarseggiano in rapporto alla grossa mole di laureati in Giurisprudenza che sfornano le univarsità Italiane. Questo tipo di precariato è reso legale illegalmente perchè, e dimenticavo, il più delle volte si protrae dopo i due anni."

mercoledì 24 novembre 2010

Il (vero) Re Leone

Desidero porgere le mie più sincere scuse a tutte le persone che sono state scioccate e offese dal mio spiacevole gesto domenica scorsa a Verona. Le mie scuse vanno a tutti i protagonisti della partita, all'arbitro, che può non aver visto questo fallo perché fuori dalla sua visuale, ma anche ai tifosi dell'Inter e a tutti coloro che amano il calcio. Le mie scuse vanno anche all'allenatore ai miei compagni, che lascio per tre partite di Serie A. Infine, chiedo perdono al mio presidente Massimo Moratti, che ha sempre avuto fiducia in me. Bravo Samuel. Le aspettavo queste scuse. E' stato un gesto sconsiderato e scriteriato, il tuo. Chiedendo scusa non ti toglieranno la squalifica (giustamente), ma hai dimostrato che non è difficile mettere da parte l'orgoglio e fare un qualcosa di doveroso. L'Inter, a mio parere, non dovrebbe fare il (preannunciato) ricorso contro la squalifica. A cosa ci si può appigliare? Anche la peggiore delle provocazioni non giustifica un gesto così. Specie se fatto da un grande campione. Quando l'ho visto, mi sono dispiaciuto perché ti considero un grandissimo, in campo e non. Un privilegiato che sa di essere stato fortunato e che non si è mai montato la testa. Tu non sei solo un calciatore: sei un'icona del calcio africano e devi essere un esempio. Sempre. Siano benvenute le tue scuse, Samuel. E bentornato al vero Re Leone.
al.ba.

martedì 23 novembre 2010

Simply Corrado

Lo show di Corrado Guzzanti a Vieni via con me di ieri sera. Un maledetto genio.

Il Giornale replica a Saviano: la macchina del fango non è quella che dici tu, è una macchina vera, l'abbiamo vista ad Arcore, e si usa con una vasca e due lottatrici nude.

Anche Bossi telefona alla questura ma capiscono solo 'Mubarak'.

L'ira di Berlusconi contro Fini: 'Futuro e Libertà è un ossimoro!"... Scelga: o futuro per noi o libertà per loro.

Su alcuni manifesti del Pd compare Bersani con una foto in bianco e nero, ma il fotografo giura che la pellicola era a colori!

I cittadini chiedono a Masi se pensa che sarebbe giusto privatizzare la Rai risponde: 'Un'altra volta?'

Il Pdl apre a una modifica della legge elettorale: se i cittadini vorranno aggiungere a margine una preferenza, la scheda non sarà invalidata.

Rutelli va a un incontro con Fini e Casini. Gli danno l'indirizzo sbagliato.

Dubbi sulle elezioni regionali: tra le tante firme raccolte a sostegno della lista Formigoni compare quella di Michael Jackson.

Nelle scuole italiane non c'è carta igenica, il ministro Gelmini prega le mamme di mandare i bambini a scuola già defecati.

Berlusconi corrompe dei senatori. 'Mi hanno detto che erano maggiorenni'.

Maroni vuole costringere le donne islamiche, per farsi riconoscere, a togliere il velo. Berlusconi, per lo stesso motivo, le mutande.

Scenata del ministro Bondi in un museo: dei vandali hanno squarciato un quadro di Fontana.

Torna Pannella con un nuovo digiuno... Ma ormai quando arriva la fine del mese la concorrenza è spietata.

Sulle emergenze il governo si confonde, butta i manifestanti abruzzesi in una discarica e picchia a sangue i sacchi della mondezza.

Berlusconi: "Scopo tutto il giorno, vi dà così fastidio se la sera lavoro un'oretta?"

Anche il ministro Brunetta indagato per gli scandali sessuali: rinvenuto lo sgabello

Fini ha compiuto la sua parabola: era fascista, è stato postfascista, ora tornando al futurismo, è pre-fascista.

Il Pd è il primo partito in Italia a usare le primarie e il primo partito al mondo che le perde.

Il Papa condona l'uso del preservativo per certi casi particolari: ci sono delle notti in cui fa veramente freddo...

Un preservativo condonato si chiama Condon

L'anomalia storica della Fiat, gli italiani da sempre gli pagano le macchine ma poi non le comprano.

La strategia di Tremonti per la crisi: prima risaniamo i conti e poi vediamo chi è rimasto vivo.

Il governo dei fatti: catturato il pusher.

Polemica contro la comunità europea: il ministro Gelmini propone di lasciare i crocefissi e togliere le scuole.

Università italiana. La Gelmini vuole aiutare la ricerca: 'Provate tutti a fare il percorso all'indietro'

La fuga dei cervelli all'estero: Gasparri si scorda il corpo qui.

Il governo di Berlusconi dà nuovi fondi alle scuole private cattoliche in cambio ha un bonus per altri tre scandali e bestemmia libera fino al 2012...

Il Papa attacca i laici poi si scusa: avevo capito l'Ici!

Il Partito Democratico propone la sua legge elettorale: alla francese, con sbarramento tedesco a due turni e supercazzola all'australiana come fosse antàni.


La camorra contro Saviano: "La scorta ci impedisce un contraddittorio".

La Lega telefona alla 'ndrangheta: Ma ci cercavate per qualcosa?

Calderoli è stufo delle polemiche e invade la Polonia.

Non abbiamo fatto la fine della Grecia, non abbiamo fatto la fine del Portogallo e dell'Irlanda, speriamo di non fare la fine dell'Italia...

domenica 21 novembre 2010

Nostalgia canaglia

Nostalgia canaglia, cantavano Romina e Albano un po' di anni fa. Nostalgia canaglia, dico anche io. Quest'anno avremo anche un po' di sfiga, tra infortuni e miracolosi interventi dei portieri avversari, ma, diciamolo, ci manca il leader. Quello che a Madrid strapazza tutti e che si appresta a vivere il suo primo clasico. Una delle colpe della crisi Inter siamo sicuramente noi tifosi. Non abbiamo mai accettato il nuovo mister e ci siamo aggrappati al Salvatore anche quando se ne è andato. Vabbè dopo i trionfi degli anni passati, possiamo farci da parte. L'unica cosa positiva di questo pessimo avvio sono i giovani: non tutti all'altezza, ma che si stanno facendo le ossa in previsione futura. Coutinho (92), Obi (91), Nwankwo (91), Alibec (91), Santon (91) e Biabany (88). Imparate il mestiere ragazzi...in fretta!
al.ba.

venerdì 19 novembre 2010

Colpo di stato

Dal 15 al 22 novembre cambiate la vostra foto profilo di Facebook con quella di un cartone animato della vostra infanzia ed invitate i vostri amici a fare lo stesso. Per una settimana non vogliamo più una sola faccia umana su facebook ma un'invasione di ricordi... Succede così che in poche ore un numero imprecisato di amici si sia trasformato in cartoon. Io, per esempio, da ieri sono Holly Atton. L'iniziativa è nata per ricordare la settimana dei diritti dell'Infanzia. Autore anonimo, obiettivo non ben precisato, ma successo clamoroso. La potenza di Facebook (secondo sito più cliccato al mondo, dietro al solo Google) a volte mi spaventa. Potrebbe scoppiare un colpo di Stato solo con mouse e tastiera. E secondo me qualcuno ci sta già pensando.
al.ba.

mercoledì 17 novembre 2010

Faccia a Faccia

E se fosse iniziata una nuova era? Roba che nei Paesi democratici esiste da tempo e che da noi, invece, è merce rara. Ho letto che Maroni vuole, o meglio pretende, un face to face con Saviano per smentire le sue dichiarazioni a proposito del legame tra Lega Nord e mafie. Non vuole nessun canale alternativo: vuole andare nella tana del nemico e affrontarlo guardandolo negli occhi. Saviano dovrebbe raccogliere la sfida e aprire una nuova frontiera, quella del confronto. Quello di Fini e Bersani a Vieni via con me potrebbe essere stato un antipasto. Benché non ci sia stato alcun duello dialettico, si sono presentati assieme, davanti allo stesso pubblico. Da che mi interesso a queste vicende, ricordo un solo confronto tra leader politici. Un BerlusconivsProdi alla vigilia dell'elezioni del 2006. Per il resto, grandi videoconferenze e spot pubblicitari. La politica è, invece, scambio di opinioni, sensazioni, idee. E' dialogo. Non monologo. Chissà che da oggi non cambi qualcosa.
al.ba.

martedì 16 novembre 2010

Scartoffie

Dopo la giornata di oggi, mi sia concesso un piccolo sfogo. Se mi fermo a riflettere su certi aspetti della quotidianità penso che siamo giunti alla deriva. Tutto (tutto quanto) gira intorno a fogli e foglietti. A documenti che ti devono arrivare e non arrivano, a permessi che devono essere rinnovati, a visti, a cedole, scontrini, ricevute, carte e cartacce. Siamo questo, oramai. Non c'è nessun ambito della nostra vita dove non ci sia un pezzetto di carta che ti dice se va bene o no. Al cinema ti serve il ticket, al supermercato lo scontrino, al lavoro il contratto, se ti laurei ti serve un pezzo di carta, un certificato, un maledetto foglio. Se devi parlare con un'amministrazione pubblica poi, apriti cielo! Problemi che sorgono dal nulla, informazioni sbagliate, impossibilità di comunicare con persone in grado, all'insorgere di un problema, di risolverlo. Comunichi qui, comunichi lì. Fogli e sprechi di tempo. Tutto è complicato. E molto spesso tale complicazione è del tutto inutile. Siamo circondati. E moriremo soffocati. Dalle scartoffie.
al.ba.

lunedì 15 novembre 2010

Romagna mia

Ho letto una notizia interessante sul sito romagnanoi.it. Cosa ne pensano i romagnoli di una ipotetica separazione dall'Emilia? Beh, stando al sondaggio, il 68% dei votanti (un po' pochini, per la verità, appena 400) ha risposto che sì, sarebbe meglio staccarsi dai cugini emiliani. Oggi, in tempi di federalismo (anche fiscale), torna d'attualità la questione. Ha senso o no? C'è l'Europa unita e la Romagna si stacca dall'Emilia? Oppure è giusto che in un mondo globalizzato si marchi la differenza e si tiri fuori del (sano) campanilismo? Se in passato vedevo il problema come un non-problema, oggi penso invece che una separazione potrebbe giovare. Certo, bisognerebbe capire in che termini, ma, insomma, sarebbe un modo per tornare a concentrarci su di noi. Per valorizzare un territorio che ne ha bisogno. Davvero tanto.
al.ba.

sabato 13 novembre 2010

Chi lo farà il pane?

Propongo di seguito un paio di riflessioni inviatemi da un amico via mail. Per me andrebbe bene quasi qualunque lavoro, sono solo stufo di sentirmi dire che ho una laurea, che non devo sprecarla e cazzate varie....ma se io volessi lavorare come magazziniere? Ormai sono tutti laureati, tra dottori e avvocati e nessuno lavora. Un giorno non ci saranno più i fornai ad esempio. Chi lo farà il pane?
Dopo averlo contraddetto per molto tempo, oggi penso di dovermi ricredere. Può darsi che in quello che dice ci sia un fondo di verità.
al.ba.

giovedì 11 novembre 2010

Precisazioni

Quando una precisazione vale più di mille parole. Ecco la nota stampa del Ministero di Economia e Finanza del 9 novembre. La notizia battuta da un'agenzia di stampa secondo cui il Ministro Tremonti e l'On. Casini avrebbero parlato di "puttanelle", è assolutamente falsa. Assolutamente falso è qualcun altro.
al.ba.

mercoledì 10 novembre 2010

Riforma

Sul giornale di oggi c'è un interessante articolo su un'ipotetica riforma della scuola. Modello targato Lega Nord. Due i passaggi chiave. Dagli attuali 13 anni (5 di scuola primaria, 3 di scuola media e altri 5 di scuola secondaria di secondo grado) si dovrebbe passare a 12 anni; effettivo passaggio alla Regione di tutto il potere organizzativo sulla scuola. Mi parrebbe una riforma assolutamente interessante, che permetterebbe ai giovani di inserirsi nel mondo del lavoro con un anno di anticipo (così come avviene nella maggior parte dei Paesi in Europa e non solo) e che garantirebbe l'inizio di un effettivo federalismo regionale. Francamente non ci vedo nulla di male a che gli insegnanti di una scuola di Rimini siano riminesi o che a Palermo siano palermitani. Anzi. L'importante è capire che la nostra scuola ha bisogno di un forte e drastico cambio per stare al passo coi tempi. E' possibile che molti insegnanti (anche giovani!!) non sappiano usare il computer? Non sono contro il greco e il latino (anzi considero il Classico la migliore scuola italiana), però credo che il nostro sia un sistema retrogrado. L'Italia tutta è troppo indietro. Pensare che nel 2010 l'esame per diventare avvocati venga scritto a penna (sic!) fa realmente rabbrividire (ma sul tema non mi dilungherò). Comunque, le riforme scolastiche degli ultimi anni sono state grosso modo queste. Alle medie ora si danno i voti dall'1 al 10 (anziché Sufficiente, Buono e Ottimo o delle lettere da A a E); alcune delle vecchie scuole hanno cambiato nome (mi viene in mente Ragioneria che oggi è il Liceo Economico). Sai che riforme! Questa invece mi pare abbia degli aspetti interessanti. Parrebbe una riforma nel vero senso della parola. Quanto meno ne apprezzo il tentativo.
al.ba.

martedì 9 novembre 2010

Regalo di Natale

Che vi piaccia o no, tra 46 giorni è di nuovo Natale. Se non avete ancora deciso il regalo da fare ad amici e parenti, mi permetto di venire in vostro soccorso con un piccolo suggerimento. 365 storie cattive, ovvero una raccolta di racconti (per l'esattezza 365, ciascuno dei quali di 365 parole) con un fine totalmente benefico. L'intero ricavato di questa antologia nera, infatti, sarà devoluto ad A.I.S.EA Onlus, l'associazione che raggruppa le famiglie italiane con figli colpiti da Emiplegia Alternante (meno di 500 casi nel mondo, di cui 40 in Italia). Tra le 365 storie ce n'è anche una mia.
al.ba.

lunedì 8 novembre 2010

Google (doesn't) translate

Mi ha incuriosito una notizia apparsa su Repubblica. Google translate, il traduttore on line di Google, va in crisi. Alla frase italiana Io non ho votato Berlusconi vengono associate le (non) corrispondenti traduzioni I have voted for Berlusconi (inglese); He votado a favor de Berlusconi (spagnolo); Votei a favor de Berlusconi (portoghese); Ich habe fur Berlusconi gestimmt (tedesco); J'ai voté pour Berlusconi (francese). Per tutti gli altri (Non ho votato Fini, Casini, Bersani e compagnia) la traduzione risulta corretta. Basso è basso, ma i suoi tentacoli arrivano ovunque. Mistero, canterebbe Ruggeri.
al.ba.

domenica 7 novembre 2010

Benedetto progressismo

E' arrivato Benedetto XVI e ha santificato la Sagrada Familia. Grande risonanza all'evento, grandi applausi. Bandiere e bandierine, cartelli e striscioni. Evviva. Questo il messaggio lanciato dal pontefice Lo Stato sostenga l'uomo e la donna che si uniscono in matrimonio e formano una famiglia. No all'aborto e auspicio di adeguate misure economiche e sociali affinché la donna possa trovare la sua piena realizzazione in casa e nel lavoro, affinché l'uomo e la donna che si uniscono in matrimonio e formano una famiglia siano decisamente sostenuti dallo Stato, affinché si difenda come sacra e inviolabile la vita dei figli dal momento del loro concepimento. Bellissime parole. Di un uomo (e un'istituzione) che sembra rimasto ancorato al secolo 19. Quando invece siamo già prepotentemente nel 21esimo. Niente gay, niente adozioni, niente preservativi, niente aborto: al passo coi tempi, insomma! Credo che il Papa sia libero di dire ciò che vuole. Ma credo altrettanto che i Governi non debbano minimamente ascoltare le sue direttive. Se la Spagna (Paese cattolico quanto e più del nostro) ha adottato certe misure sociali al Papa non deve interessare. Piuttosto è incredibile che da noi questioni socialmente importanti siano subordinate a lodi, lodini e intercettazioni. Fa altresì specie, che la gran parte dei nostri politici che si dichiarano cattolici ferventi, credenti&praticanti abbiano svariati matrimoni alle spalle e condotte di vita non esattamente in linea a certi principi...E dire che Silvio, poco tempo fa, ebbe la faccia tosta di chiedere come mai ai divorziati non fosse permesso prendere l'ostia. In fondo lui se la meriterebbe.

al.ba.

venerdì 5 novembre 2010

Escort e mignotte

Dal blog di Marco Bracconi (Repubblica). Riporto fedelmente. E sottoscrivo (altrettanto fedelmente). Un buon governo, nel terzo millennio, non si muove ideologicamente. Non va per titoli, e non butta l’acqua sporca con il bambino. Sa distinguere. Sa che ci sono negri e persone di colore, per esempio, e che i primi vanno stipati nei Cpa mentre i secondi vanno tirati fuori in qualche modo dalle questure. Non solo. Questo moderno governo, che non fa di tutta l’erba un fascio, sa che ci sono omosessuali e froci, e allora questi li sfotte nei motoshow e quegli altri li piazza alla direzione di Chi. Se si vuole un’altra prova di questo talento nel cogliere le sottili differenze della contemporaneità basta ascoltare le parole pronunciate oggi da Berlusconi e Maroni. L’annunciato giro di vite sulla prostituzione è la dimostrazione che ci sono prostitute e prostitute. Quelle che battono per strada, che vanno cacciate col foglio di via, e quelle in tubino nero che invece si invitano a cena per fare il coretto sulle canzoni di Apicella. Quelle si chiamano mignotte, queste escort. Non è certo colpa di Berlusconi se la lingua italiana, dai tempi di Dante, è tanto ricca da avere almeno due nomi per dire la stessa identica cosa.



giovedì 4 novembre 2010

Nel nome del Padre

Quando leggo le vicende del Premier mi innervosisco. Penso, tra le tante cose, a quanto non ci sia giustizia. Penso ad un cliente dello studio legale per il quale lavoravo che, per molto meno, si è fatto un anno ai domiciliari e ancora aspetta di capire di che morte deve morire. E poi penso ai figli di Berlusconi. A Luigi e Barbara. Loro non c'entrano nulla e tutti i giorni leggono le improvvide gesta del loro papi. Di feste con puttane, minorenni, arriviste veline. Di indagini, di erba nelle feste, di chiamate pericolose, di gentaglia da strapazzo strettamente collegata al Presidente. Credo che l'amore di un padre passi anche da queste piccole cose: dal non volere offendere o dispiacere i propri figli con le proprie sciocchezze. Ma, evidentemente, non per tutti è così.
al.ba.

martedì 2 novembre 2010

Pasta in bianco

Non sopporto chi mi dice Che schifo la pasta in bianco. Che schifo la pasta in bianco? Ma come ti permetti? E' vero che in Italia siamo capaci di cucinare divinamente, di creare strepitosi sughi e di mostrare quanto siamo creativi e abili fra i fornelli. Ma come si fa a dire che la pasta in bianco, solo per il fatto che è semplice da preparare, non abbia una sua straordinaria dignità? Passeggiavo per le vie di Berlino qualche tempo fa e mi sono imbattuto in un Italian Restaurant. Spaghetti con olio extravergine di oliva e Parmiggiano Reggiano - 8,00 Euro. Come a dire: la qualità si paga. Non si può non convenire che se due strepitosi sapori si uniscono sono in grado di deliziare qualsiasi palato. Vuoi vedere che per una volta, in cucina, hanno ragione loro, i tedeschi?
al.ba.

sabato 30 ottobre 2010

Porca puttana!

Ci mancava solo il Bunga-Bunga. Perché per il resto c'era tutto. Questo va a mignotte, non importa se minorenni; rende ministro o consigliere soubrette e veline di bassa lega; si fa leggi ad uso e consumo e personale; ha processi in tutto il mondo che lo vedono imputato; ha società off shore e paradisi fiscali che lo ospitano; si permette di chiamare la polizia per far liberare una ragazzina colpevole di furto: una ladra, cazzo; e questo qua può fare il Primo Ministro! No, non siamo in Africa, siamo in Italia! Basta! Il Dragone e le (mica tanto) vergini avvertì tempo fa Veronica Lario: che si tolgano tutti di torno! Un giovane su quattro è disoccupato e l'insegnamento che ci arriva dall'alto è: non importano le tue qualità, se sei bona entra nelle grazie di uno giusto e sei a posto. Oramai non provano nemmeno più a nasconderla, questa prassi. E' alla luce del sole. E la cosa più grave è che ce ne stiamo abituando.
al.ba.

venerdì 29 ottobre 2010

Forever young

Qualche tempo fa parlavo con un'amica che si sente una sedicenne intrappolata nel corpo di una di ventisette. Questa sua frase mi ha fatto riflettere: com'erano belli i sedici anni! Dove tutto era possibile. A quell'età non esistono montagne che non possano essere scalate. Ti senti già adulto. Studi filosofia e sei un po' filosofo. Ancora puoi diventare un calciatore o uno strepitoso chitarrista. O un dj, o un rampante avvocato o un giornalista o uno scrittore. Quando crescerò sceglierò la cosa migliore. Sette-otto-dieci porte aperte. Padrone del proprio destino. Il problema (credo sia un problema veramente!) è quando alla soglia dei 30 ti senti ancora un po' tutto, ma non sei ancora niente. Quanti sono i sedicenni intrappolati? E quando sarà il da grande?
al.ba.

giovedì 28 ottobre 2010

Orgoglio Gobbo

Sono di ieri le dichiarazioni di Andrea Agnelli dove manifesta la sua stima nei confronti di Luciano Moggi. Mi affido al dizionario italiano. Stimare: avere buona opinione, apprezzare. Sono d'accordo, anzi d'accordissimo che il nipote del grande Gianni si senta in obbligo nei confronti dei tanti tifosi bianconeri di difendere a spada tratta la sua squadra. E' giusto che la Juventus (per lui) venga prima di tutto. Quindi è corretto prendersela con Moratti, odiare (sportivamente) l'Inter, la Roma, il Milan e compagnia. Ciò che non è accettabile è stimare una persona che, al di là delle condotte di altri, ha oggettivamente agito in modo scorretto. Oggettivamente. Come si fa ad apprezzare un qualcosa di oggettivamente negativo? Sì, ma anche Facchetti blabla. D'accordo, supponiamo che anche altri dirigenti si fossero comportati male: li dobbiamo stimare tutti? Come si fa ad avere una buona opinione ed apprezzare il comportamento (disonesto) di un proprio rappresentante? L'orgoglio a volte rischia di accecare. Moggi è un personaggio sporco, squallido. Non può e non deve essere stimato. E' lui che ha portato al punto più basso della sua ultracentenaria storia la Juve. E' lui che ha screditato in maniera clamorosa il nostro calcio dinanzi al mondo intero. Davvero questo è orgoglio gobbo. Nel senso di (di)storto, sgangherato, contorto. Qualcuno disse Il bel tacer non fu mai scritto. Parole sante.
al.ba.

sabato 2 ottobre 2010

Generazione di fenomeni

Riporto una lettera trovata su FB. Non è farina del mio sacco, ma sottoscrivo ogni virgola. Eravamo ragazzi e ci dicevano: "Studiate, sennò non sarete nessuno nella vita". Studiammo. Dopo aver studiato ci dissero: "Ma non lo sapete che la laurea non serve a niente? Avreste fatto meglio a imparare un mestiere!". Lo imparammo. Dopo averlo imparato ci dissero: "Che peccato però, tutto quello studio per finire a fare un mestiere?". Ci convinsero e lasciammo perdere. Quando lasciammo perdere, rimanemmo senza un centesimo. Ricominciammo a sperare, disperati. Prima eravamo troppo giovani e senza esperienza. Dopo pochissimo tempo eravamo già troppo grandi, con troppa esperienza e troppi titoli. Finalmente trovammo un lavoro, a contratto, ferie non pagate, zero malattie, zero tredicesime, zero Tfr. zero sindacati, zero diritti. Lottammo per difendere quel non lavoro. Non facemmo figli - per senso di responsabilità - e crescemmo. Così ci dissero, dall'alto dei loro lavori trovati facilmente negli anni '60, con uno straccio di diploma o la licenza media, quando si vinceva facile davvero: "Siete dei bamboccioni, non volete crescere e mettere su famiglia". E intanto pagavamo le loro pensioni, mentre dicevamo per sempre addio alle nostre. Ci riproducemmo e ci dissero: "Ma come, senza una sicurezza nè un lavoro con un contratto sicuro fate i figli? Siete degli irresponsabili". A quel punto non potevamo mica ucciderli. Così emigrammo. Andammo altrove, alla ricerca di un angolo sicuro nel mondo, lo trovammo, ci sentimmo bene. Ci sentimmo finalmente a casa. Ma un giorno, quando meno ce lo aspettavamo, il "Sistema Italia" fallì e tutti si ritrovarono col culo per terra. Allora ci dissero: "Ma perchè non avete fatto nulla per impedirlo?". A quel punto non potemmo che rispondere: "Andatevene affanculo!".
al.ba.

lunedì 27 settembre 2010

Donne&Pallone

Sara Carbonero ha detto che Cristiano Ronaldo è un egosita. Bene. Chissenefrega?!? Sara Carbonero è una mediocre giornalista (senza titolo, per la verità...in Spagna esiste la laurea in Periodismo e a lei manca ancora un esame) sportiva, arrivata ai titoli di cronaca per il famoso bacio che Iker Casillas, suo fidanzato vincitore dell'ultima coppa del mondo, le ha stampato in mondovisione. Sara Carbonero in realtà è Sara Casillas. Se non ci fosse stato El capitán nessuno saprebbe chi è lei. Che ora si atteggia a reginetta della notizia. Odio queste cose. La belloccia di turno che per un episodio diventa (o forse crede di diventare) la numero uno. Qualsiasi cosa dica o faccia la Carbonero (ieri ho letto che è caduta dai tacchi...diamine!) diventa argomento di dibattito. Ridimensioniamoci/la. Un'altra che detesto profondamente è Ilaria D'Amico, conduttrice di Sky calcio Show. Per me è un'assoluta incompetente, oltre ad avere una voce sgraziata e fastidiosa. Altra belloccia che non perdeva occasione di mostrare le tette in tv (prima della maternità...ora è improvvisamente più casta!) e che col football c'azzecca ben poco e che, guarda caso (!), è amica di famiglia di Renzo Arbore. (Se sei dove sei, non è solo bravura Ilaria). Adoro invece Anna Billò. Sobria, elegante, realmente intenditrice. Ieri ho scoperto che sta con Leonardo. Un altro signore. Bella coppia.
al.ba.

Le ragioni del Senatur

D'accordo. Anche solo provare a difendere un Ministro della Repubblica che pubblicamente dà dei porci ai cittadini di Roma, può sembrare un'impresa titanica. Faccio, comunque, un tentativo. Bossi è un cialtrone. E' una persona inelegante. Volgare, anche. Qui sta la chiave di lettura. Bossi non pretende (non lo ha mai fatto prima) di far breccia nei cuori e nelle menti dei benpensanti dei salotti bene. Lui mira ad altro. Al volgo, appunto. D'accordo che la politica dovrebbe essere fatta da personaggi di una certa caratura culturale e morale, ma, constatato che il panorama è quello che è, allora viva la genuinità! Bossi arriva al cuore della sua gente. Dice le cose che pensa e prova a fare le cose che ha detto. In un mondo (quello politico) dove si dicono tante parole, cui però non seguono i fatti, esistono personaggi sicuramente scurrili o poco raffinati (mettiamoci dentro anche il leader dell'Idv) che riescono però a farsi capire. Forse la gente vuole questo. Se dico una cosa poi la faccio. E non importa come l'ho detta. Prendo le distanze e non giustifico le parole di Bossi. Ma provo ad interpretare l'evoluzione della nostra politica. Il Senatùr ha sempre parlato così. Ma è adesso che ha l'11%. I signori della sinistra che, anziché merda direbbero certamente letame, si interroghino su come catturare qualche consenso in più. Cangini aveva inventato un motto: fatti, non pugnette. Che avesse ragione?
al.ba.

domenica 26 settembre 2010

I signori dei videomessaggi

Dopo tanto clamore Fini ha risposto, dicendo la sua verità. Credo che una videoconferenza senza contraddittorio e senza intralci, dove si sbobina il film preconfezionato non sia il mezzo più corretto per affrontare le questioni. Evidentemente, i lunghi anni di militanza a fianco del Premier lo hanno influenzato sotto questo punto di vista. Detto ciò, il discorso di Fini mi è piaciuto. E' stato ingenuo e superficiale nel caso Montecarlo. Ma è parso (vedremo cosa succederà) sereno e con la coscienza tranquilla. Certo, ci si aspettava che dicesse La casa non è di Tulliani, ma in ogni caso diamogli atto di una cosa. Ha spiegato agli italiani la sua versione. E ha anche detto che se ci saranno risvolti di un certo tipo, sarà pronto a dimettersi. Non sputa addosso ai magistrati, ma è il primo a voler che si faccia chiarezza. Insomma questa vicenda privata, ormai diventata pubblica, l'ha affrontata da uomo politico. Se verrà preso con le mani nella marmellata (anche in assenza di reati concreti, ma solo di condotte sconvenienti) sarà pronto a farsi da parte. Mi sembra l'atteggiamento giusto che deve avere un uomo pubblico. L'unico atteggiamento possibile. Anche l'etica e la morale giocano un ruolo fondamentale per la credibilità di un personaggio. L'altro signore dei videomessaggi (non Bin Laden, l'altro) giammai avrebbe fatto una cosa del genere. Ce l'hanno tutti con me avrebbe detto. E avanti come nulla fosse.
al.ba.

sabato 25 settembre 2010

Disparità

Ho letto sulla Gazzetta di oggi un interessante commento di un lettore. Carlo Ravegnani di Rimini (credo sia il giornalista sportivo del Corriere di Romagna). Il quale, sinteticamente, afferma. Rosella Sensi ha dato del cieco all'arbitro; Ranieri sostiene che il guardalinee sia da ricovero. E' vero, la Roma ha avuto un danno dall'arbitraggio, ma qui ci sono due pesi e due misure. Quando Mou parlava o soltanto faceva qualche gesto, scattavano giornate di squalifica e multe salate. Ranieri dopo questa sua pesante presa di posizione, siederà regolarmente in panchina stasera. La risposta della gazzetta a questa corretta interpretazione del Sig. Ravegnani è stata Mou in quel caso aveva torto e le immagine lo hanno confermato. La Roma aveva ragione. Eh no! Non è questo il messaggio che deve passare! L'arbitro può sbagliare e con la Roma ha sbagliato. Ma gli attori protagonisti del campo devono essere sanzionati allo stesso modo. E si converrà che tra il gesto delle manette, il gesto del pollice verso, e gli insulti di cecità non ci sia una gran differenza. C'è stata differenza nelle sanzioni, invece. Che cosa ne pensa Samparini?
al.ba.

martedì 21 settembre 2010

Come te nessuno mai

Quanto mi manchi, Josè. Le tue conferenze stampa, le tue follie tattiche e dialettiche, persino i tuoi silenzi. Dei quali si riusciva comunque a parlare. Mi manchi come show man prima ancora che come allenatore. A Madriz sono già pazzi di te e il tuo Real è già davanti al Barça. Ora chi si occuperà di noi? Chi urlerà Zeru tituli agli avversari? E' bastato che il presidente Zamparini si inventasse questa sciocchezza de l'Inter è la nuova Juve e nessuno ha mosso un dito. Paolillo dice Qualcuno valuterà le parole del presidente del Palermo (chi? avvocati? per così poco?). El cura se la cava con un serafico Polemiche come queste possono nascere. Tu ti saresti seduto in sala stampa e avresti preso il fucile. Samparini? No conosco Samparini. So solo che la mia squadra ha demolito Palermo e che il gol di Insaghi era in fuori joco e che sullo zeru a zeru c'era un rigore grosso come una casa su Sanchez dell'Udinese contro la Giuventus. Ma questo no lo dice nessuno. Hai ragione Josè. Non lo dice nessuno. Per questo ci manchi. Come diceva Muccino nel suo primo film Come te nessuno mai.
al.ba.

venerdì 17 settembre 2010

Sarko-SI

Che cosa significa essere razzisti? Siamo sicuri che il presidente francese Sarko abbia sbagliato con la sua presa di posizione contro i rom? Secondo me no. Ci sono popoli, fatti di persone che rivendicano la propria identità culturale, che non accettano le regole del Paese in cui vivono e che destabilizzano gli ambienti nei quali si insediano, spaventando l'opinione pubblica e la gente costretta a subirli. A queste persone che vivono d'espedienti e rifiutano le normali regole di convivenza, beh, è giusto dare delle risposte nette. Non ti adegui, non vuoi lavorare, non ti interessa farlo: bene, quella è la porta. Cosa c'è di razzista in tutto questo? Assolutamente nulla. E' solo buon senso.
al.ba.

martedì 14 settembre 2010

Tagli agli sprechi

Leggo di tagli all'università, di proteste e scioperi. Leggo di pugni di ferro, schermaglie dialettiche e prese di posizione ferree. Leggo tutto questo e mi domando. Ma siamo sicuri che certi tagli non servano? Mi spiaccio molto per tutti quelli che hanno perso o perderanno il posto, ma santoddio, non mi si dirà mica che in Italia non ci sono sprechi, vero? Se non avessi finito l'università da poco, probabilmente non prenderei posizione. Ma di cose inutili tra scuola e università ce ne sono tantissime. Professori strapagati per poche ore di lavoro settimanali; proliferare senza logica di corsi universitari e di materie di insegnamento; si sono addirittura allungati i tempi dell'università: dopo la riforma Berlinguer da 4 si è passati a 5 anni; pseudo dipendenti nullafacenti che vivacchiano alle spalle della comunità. Se questi non sono sprechi, non saprei come definirli. Bisogna tagliare da qualche parte. E ben vengano i tagli, alle cose inutili! Nella scuola pubblica c'è stato addirittura un aumento degli insegnanti di religione!! Ma dico io: stiamo scherzando?!? Cerchiamo di capire quali sono le priorità. Se i soldi non ci sono, qualcosa bisognerà pur fare. Mi schiero con i vertici dell'Alma Mater di Bologna, che ha dato l'ultimatum ai suoi ricercatori. O iniziate quando dovreste, o vi sostituiamo. Se tutti si fermassero, sarebbe il collasso. Con buona pace degli addetti ai lavori.
al.ba.

mercoledì 1 settembre 2010

New faces

Un amico mi ha raccontato questa storia. Navigando sul web si è imbattuto in un annuncio Ricerchiamo nuovi reporter. Come spesso accade ha compilato un formulario, inserito i propri dati ed inoltrato il suo cv. Qualche giorno dopo lo chiama un'agenzia. Abbiamo letto il suo cv che è compatibile con la figura da noi ricercata. Ottimo!
-Ma di cosa si tratta esattamente?
-Venga al colloquio e le spiegheremo tutto.
-Non è che mi fate pagare qualcosa, vero?
-Assolutamente no. Le faremo un provino e poi la inseriremo nella nostra banca dati.
Okay. Tentar non nuoce. Giorno del provino.
Aspettative, interessi, passioni, legga qua, legga là, perché ci contatta, ecc. ecc. Le faremo sapere.
Cinque giorni dopo: la chiamata. Ha superato il provino: venga in sede che le spieghiamo meglio le modalità di inserimento. Appuntamento. Complimenti, è piaciuto molto. Dunque noi le offriamo un book completo, ma lei deve necessariamente pagare 3000 euro per frequentare una settimana di stage presso una delle nostre agenzie dove le insegneranno il mestiere. Dopodiché la proporremo quando si apriranno delle posizioni compatibili col suo profilo.
Che schifo. Una persona manda un cv per trovare un lavoro. Gli fanno due colloqui (non si poteva specificare già alla fine del primo dei 3000 euro obbligatori???) e poi arriva la sorpresina finale. La morale è che cerchi lavoro e devi pagare tu! Vabbé che i tempi sono cambiati, ma questa sa di presa per il culo. Per la cronaca l'agenzia è New Faces (Di merda).
al.ba.

mercoledì 25 agosto 2010

Coda di paglia

Ci spieghi il Sig. Elkann come si fa a vincere. E ci spieghi anche perché se la prende tanto se il presidente Moratti dice E' meglio comprare giocatori stranieri piuttosto che comprare le partite. Si è forse sentito accusato di qualcosa? Ci dica comunque lui, come si vince. Restiamo in attesa. Il principio espresso da Moratti è sacrosanto. Nessun doppio senso. Parafrasandolo Io compro giocatori stranieri, il regolamento me lo consente: mica ho fatto qualcosa di illecito! Potrà essere l'Inter la causa dei mali del calcio italiano? Che c'entra l'Inter con gli stadi vetusti? Che c'entra l'Inter se la gente non va più allo stadio? Che c'entra l'Inter col flop sudafricano? Piuttosto si ricordi che la squadra nerazzurra ha un vivaio eccezionale, dal quale sono stati sfornati (solo per fare qualche esempio) Balotelli, Santon, fino a Bonucci (recentemente comprato dalla Juve per 15 milioni...). D'altro canto nel nome Internazionale si racchiude il pensiero e la filosofia del club senza necessità di tante spiegazioni. Una volta si diceva Perde perché non ha italiani. Oggi non va bene perché Vince, ma non ci sono italiani. No signori. Vince perché è più forte. E sempre coerente con la sua gloriosa storia.
al.ba.

lunedì 23 agosto 2010

Raccolta differenziata

Fare una cosa male è come non farla. Anzi, è peggio che farla. Già da diverso tempo a questa parte, nel mio quartiere è possibile effettuare la raccolta dei rifiuti differenziata. Vetro. Plastica. Rifiuti organici. Indifferenziata. Da un po', purtroppo, è sorta una complicazione. Il raccoglitore dell'indifferenziata (chissà perché soltanto lui, poi) è diventato automatico. Occorre una tessera per aprirlo e depositare i rifiuti. Fin qui, nessun problema. Il guaio è che la fessura per inserire i sacchetti con l'immondizia dentro è piccolissima. Un cazzo di feritoia angusta che non agevola il compito dei volenterosi cittadini. Siamo alle solite. Il principio (differenziare) è giusto; l'idea (computerizzare il meccanismo) può essere corretta (anche se andrebbe rivista qualche cosa, a mio parere); il risvolto pratico è però disastroso. Si finisce così, con cumuli di sacchetti (troppo grandi per la fessura) a lato dei cassonetti...che restano vuoti! D'estate, col caldo, potete immaginare l'odore. Insomma una cazzata pazzesca. E alla fine ti passa anche la voglia di differenziare.
al.ba.

domenica 8 agosto 2010

Louis Vuitton

Ho sempre detestato quelli che, appena poco più grandi di me, dicevano Ai miei tempi era diverso. Uno che ha 7-8 anni in più, non può parlare dei suoi tempi come di un qualcosa differente rispetto ai miei. Crescendo, devo ricredermi. Ai miei tempi si andava a scuola con lo zaino Invicta. D'accordo, possiamo discutere sulla (non) bellezza dell'oggetto. Io ne avevo uno verde e viola e riguardandolo oggi è difficile pensare che mi potesse piacere. In ogni caso, finita l'era-Invicta ha preso avvio l'epoca degli Eastpack. Ossia: in armonia con la moda e con le tendenze cambiavano anche le forme degli zaini.
Oggi gli zaini non si usano più. Ho visto ragazze di 16-17 anni andare a scuola con la borsa di Louis Vuitton. Ammiro molto Vuitton, chiunque esso sia, perché gli oggetti con la sua griffe sono in ogni dove. Lo ammiro anche di più perché è riuscito a fare di una fantasia (mi sento di dire oggettivamente) brutta, un marchio di fabbrica che fa tendenza. Che costa molto e che molti comunque comprano.
Il punto del ragionamento non è però questo. Il punto è che oggi le ragazze non usano più lo zainetto (di marca), ma la borsetta (griffata). Non è un semplice cambio di moda. E' un cambio più profondo, più radicale. Lo zaino (sia esso Invicta, Eastpack o Mattel) è la valigetta da lavoro dei ragazzi. La borsa è qualcosa di diverso. Insomma oggi ci sono 16enni laccate, truccate, in tacchi e gonna che vanno a scuola in borsa. Mi sembra fuori luogo. Ai miei tempi era diverso.
al.ba.

sabato 7 agosto 2010

Studio Chiuso

Ieri mi sono imbattuto nell'edizione pomeridiana di Studio Aperto. E' partita la (prevedibile) campagna anti-Fini. Il primo quarto d'ora del "tg", generalmente dedicato alla vicende di delfini&gorilla, è stato interamente occupato dal MontecarloGate e la casa monegasca di Elisabetta Tulliani, compagna del Presidente della Camera. Dopo il primo (dettagliatissimo) servizio sui metri quadri, l'indirizzo, fino ai campanelli del citofono degli inquilini dello stabile della discordia, è andata in onda un'intervista a Luciano Gaucci, imprenditore in rovina, che ha lasciato l'Italia per un maxi-indebitamento ed ora vive da rifugiato al sole dei Caraibi. Gaucci è l'ex fidanzato della Tulliani. L'ha attaccata dall'inizio alla fine del servizio, con l'eleganza che gli riconosciamo. Premesso che è giusto che si facciano le indagini sui presunti giri loschi, mi abbandono a due considerazioni al volo. a) Come si può sostenere che in Italia non esista il conflitto di interessi? La casa monegasca è stata scoperta da Il Giornale (indovinate di chi è?) e la polemica viene rintuzzata dai telegiornali di Silvio ogni due per tre. Siamo sicuri che la scoperta sia così recente? Oppure è esploso il bubbone ora che Fini e Berlusconi sono ai ferri corti? b) Fini ha parlato a più riprese di questione morale, ma si è fidanzato con una ex di Luciano Gaucci, non proprio uno spot alla moralità. Un po' arrivista la signora, che passa con sorprendente nonchalance da un ricco imprenditore ad un potente uomo politico...diciamo che sa il fatto suo. In Romagna si direbbe La va per te, Elisabetta.
al.ba.

giovedì 5 agosto 2010

Italian style

Quando Berlusconi si candidò alle ultime elezioni promise, tra le tante cose, di eliminare l'Ici sulla prima casa e di non mettere mano nelle tasche degli italiani. L'Ici l'ha tolta, ma sono state introdotte tasse equivalenti comunali. Come a dire, cambia la forma, ma non la sostanza.
E le tasche degli italiani sono state toccate. Eccome. Riporto un piccolo esempio, tratto dalla mia esperienza quotidiana. In Tribunale c'è stata una maggiorazione del 10% sui contributi unificati. Non scenderò in dettagli noiosi. Diciamo che quasi per ogni pratica in Tribunale occorre pagare dei diritti allo Stato sotto forma di marche da bollo e contributi unificati. Un'aumento del 10% ha un'incidenza mostruosa sia in capo agli addetti ai lavori e di riflesso (soprattutto!) su coloro che hanno necessità di rivolgersi ad un legale.
Per ovviare a tali rincari si sono studiati degli stratagemmi. Riferisco fedelmente quando sentito nei corridoi del Tribunale qualche tempo fa. A Napoli si è creato il business dei contributi unficati falsi. Per 50 Euro ti vendono contributi da 340 falsi. Non mi esprimo. Mi deprimo. Pensare che sedicenti uomini di legge facciano cose del genere è davvero disgustoso.
Tasche frugate, insomma, quelle dei poveri italiani. E soldi gestiti malissimo dalle istituzioni. Ieri a tavola chiacchieravo con un amico ed è venuta fuori quella che dev'essere una prassi consolidata di molti lavoratori stagionali. I quali lavorano per 78 giorni d'estate prendendosi un decoroso stipendio stagionale e poi vivono di disoccupazione per i restanti 283, lautamente stipendiati dallo Stato. Aveva ragione Silvio: non toccheremo le tasche degli italiani (disonesti).
al.ba.

sabato 31 luglio 2010

Porta sfiga

Non vorrei accanirmi contro un uomo. Anziano, per di più. Ma ogni volta che sento o leggo qualcosa che ha detto Silvio mi indispongo. Oggi ha detto Quattro riforme in sette giorni - Quattro provvedimenti contro tante chiacchiere. Nel corso di quest'ultima settimana il governo ha ulteriormente rafforzato il proprio profilo riformatore. E' stata approvata la manovra economica che ha messo al riparo l'italia dalle conseguenze più gravi della crisi economica e ha posto le condizioni dello sviluppo. Sviluppo, Riforme...Leggo così e sembra che tutto fili liscio: siamo al riparo da qualunque cosa. Poi mi fermo un secondo e mi pare che navighiamo più o meno sempre nel letame. Senza andare troppo in là, prendo ad esempio i componenti della mia classe al liceo. Ad otto anni dalla maturità nessuno ha un lavoro a tempo indeterminato e quelli che se la passano meglio se ne sono andati all'estero. Insomma tutta questa figata d'Italia non la vedo. Aggiungo: i due episodi simbolo (entrambi negativi) dell'ultima decade sono stati l'11 settembre e la Crisi del 2009. Al Governo c'era sempre lui. Non sarà che porta sfiga?
al.ba.

venerdì 30 luglio 2010

Un amore Fini-to

Fine di un idillio. O meglio, Fini di un idillio. Che sarà di 'sto governo, chi lo sa? canterebbe qualcuno. Quel che è certo è che la più grossa spaccatura di sempre nel centro-destra è stata ridimensionata dai tg quasi fosse una bazzecola. Che se per caso fosse successo dalla parte opposta, sarebbe scoppiato il putiferio. Non c'è molto di che stare allegri, in realtà. Berlusconi ha sempre fatto il prepotente ed è rimasto fedele alla linea fino in fondo; Fini si è smarcato un po' troppo tardi, ma ha mantenuto, a sua volta, le proprie idee e preservato la propria credibilità. Ora siamo di fronte ad un Governo-non governo, al quale dobbiamo restare comunque aggrappati, perché l'alternativa non esiste. Adesso sarebbe il momento di rifondare tutto e cominciare da zero, svecchiando i protagonisti una benedetta volta. Non posso pensare che i candidati alle prossime elezioni siano ancora Silvio e soci... Per favore, questo no!
al.ba.

giovedì 29 luglio 2010

Derby?!?

E alla fine anche Rimini avrà il suo derby. Certo, non avrà il fascino di quello della Lanterna, o l'importanza di quello della Madonnina, non sarà sentito come quello capitolino o quello della Mole, ma anche noi avremo la nostra stracittadina. E' buffo pensare che solo quattro anni fa, proprio in questo periodo, ci preparavamo ad accogliere al Neri la Juventus. Si parlava del nostro stadio come di un qualcosa di vetusto, che si sarebbe dovuto cambiare al più presto per avere, anche noi, (diamine!) una cornice degna della Cadetteria. Oggi, non soltanto il vecchio comunale è più che consono alla categoria, ma addirittura il Real Rimini Siti (che sarà la "mia" squadra, ma che poteva scegliere un nome migliore...Siti?!?) pare che dovrà cercarsi una soluzione alternativa (campo del Riccione?).
Beh, insomma, quest'anno avremo il derby. E chissà che cosa verrà fuori. Certo che siamo strani, noi riminesi. Eravamo quasi ai vertici e ci siamo lasciati risucchiare in basso. Poi dal basso, una totale assenza di iniziativa ha fatto sì che sprofondassimo nel baratro e ora, dalle ceneri, sorgono non una, ma addirittura due società di calcio. Per una piazza che faceva fatica a riempire metà di uno stadio microscopico in B, ora c'è addirittura il dubbio su quale sia il "vero" Rimini. Speriamo che almeno una delle due salga di categoria.
al.ba.

mercoledì 28 luglio 2010

Gli esami non finiscono mai

Nel meraviglioso mondo degli avvocati (italiani) succede anche questo. Succede che si sostiene l'esame scritto a dicembre di un anno e si conoscono gli esiti 9 mesi dopo. Molti di coloro che passeranno lo scritto del 2009, saranno costretti a sostenere anche quello del 2010 (con annessi i relativi costi). Perché? Semplice. Passi l'esame scritto, ti fissano l'orale a febbraio (di 2 anni dopo!!!), nel frattempo non ridai lo scritto, ti bocciano all'orale ed ecco che in un attimo hai perso tre anni. Sì, ma se è così complicato, ci saranno delle garanzie mostruose per la categoria! Niente affatto. L'essere avvocato oggi non garantisce niente. Lo Stato ti costringe a dare un esame per poter esercitare la libera professione. Siamo ai limiti dell'incostituzionalità. Anche perché, se una volta diventato avvocato non riesci a procurarti clienti, nessuno verrà in tuo soccorso. Tanto meno le istituzioni. Che senso ha allora tutto ciò? Nessuno. Nessun senso. Col titolo in mano si entra sul mercato. E sarà il mercato a decidere chi avrà successo e chi no. Non dovrebbe già essere sufficiente la laurea?
al.ba.

martedì 27 luglio 2010

Bye bye moviola

Nella battaglia mediatica fra Sky e Mediaset, vuoi vedere che vince la Rai? No, non ho bevuto. Ma mentre in questi giorni si leggono offerte HD sul satellite a prezzi stracciati; mentre la scuderia Mediaset si accaparra prestigiose firme (Pier Luigi Pardo, Marco Foroni e...Sara Carbonero: la qualità prima di tutto!) e promette di raggiungere i successi della rivale Sky; beh, mentre la guerra diventa sempre più sottile, sul filo della tecnologia all'ultimo grido, ecco che arriva la Vecchia Rai con un colpo a sorpresa. Niente HD, niente 3D, niente di psichedelico. Si introduce l'addio alla moviola! Proprio ora che Blatter e i vertici del Pallone parevano inclini ad inserirla addirittura nel corso del match...Una mossa improvvida per alcuni, un geniale contropiede per me. La Rai non sa stare al passo con i tempi. I giornalisti di Viale Mazzini sono compassati, lenti, incapaci di reggere l'urto dei colleghi a pagamento. Allora, anziché inseguire (come ha fatto finora, con risultati scadenti) ha preferito scompaginare tutto. Niente moviola, meno commenti (speriamo) e spazio alle immagini. Un ritorno all'antica, tanto coraggioso quanto rischioso. Per (provare a) tornare in alto, si riparte dal basso. Con buona pace di Aldone Biscardi e soci: bye bye moviola.
al.ba.